Jakob Fugger (1455-1525), nelle cui miniere sudtirolesi lavoravano fino a 10.000 minatori stagionali, aveva nelle sue mani quasi tutto il mercato europeo del rame, senza di cui non si poteva condurre nessuna impresa bellica.
Lutero coniò il gioco di parola Fuggerei:Wucherei; la cittadella ben munita dei Fugger ad Augusta era "la cittadella dell'usura".
Nella seconda metà del Cinquecento, quasi tutta l'attività mineraria in Tirolo, da Schwaz a Chiusa a Vipiteno e Colle Isarco, era di fatto in mano ai Fugger.
Grazie alla partecipazione agli utili delle miniere sfruttate dai grandi banchieri d'Oltralpe, nelle casse del Principato vescovile fluivano tali somme di denaro che il presule Melchior von Mechau (all'epoca anche eggente del governo tirolese) fu addirittura in grado di anticiparne significative quantità all'imperatore Massimiliano I (1493-1519).
Fu anche per questo motivo che, nel 1527, si vendettero alcune miniere vescovili, incluse quelle d Schneeberg/Monteneve, al "nobile e forte Hans Stoeckl, consigliere di sua Maestà Reale di Ungheria e Boemia."
I minatori lavoravano in media 10-12 ore al giorno e, a seconda delle mansioni, guadagnavano tra i 14 e i 42 Kreuzer, che rappresentavano uno stipendio pur considerevole se rapportato ad altre realtà lavorative: un inserviente del monastero di Novacella guadagnava appena 2 Kreuzer!
Una libbra di carne di manzo costava ca. 18 Kreuzer!!
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