giovedì 18 novembre 2010

Tristano ed Isotta a Castel Roncolo di Bolzano


«Come accade al caprifoglio
che al nocciolo s'attacca:
quando vi si è intrecciato e avvolto
e tutt'attorno al tronco s'è messo,
assieme possono vivere a lungo;
ma poi quando si tenti di separarli,
subito muore il nocciolo
e insieme il caprifoglio.
" Amica, così ne è di noi:
non te senza me, non io senza te".»

(Lai du Chrevrefeuille, Maria di Francia, vv. 69-78)

La storia di Tristano e Isotta è probabilmente uno dei più famosi e struggenti miti nati durante il Medioevo.La sua origine è celtica, ma le prime redazioni furono redatte da poeti normanni.

A Castel Roncolo di Bolzano si possono ammirare gli affreschi dedicati alla loro storia.

La leggenda narra che Rivalen, re di Lyonesse, sposa Biancofiore, sorella del re Marco di Cernew (Cornovaglia) ma da lì a poco muore in battaglia.

Prima di morire anch'essa dal dolore, Biancofiore partorisce un figlio, a cui dà il nome di Tristano. Il bambino è allevato dallo zio il re Marco, il quale è sottoposto al pagamento di un gravoso tributo dal re d' Irlanda.

Diventato un giovane guerriero, Tristano decide di liberare la Cornovaglia da questa sottomissione e parte per l'Irlanda, dove riesce a uccidere il gigante Moroldo, fratello del re. Viene tuttavia ferito con un colpo di spada avvelenato, ma viene curato e salvato dalla figlia del re, Isotta, inconsapevole che egli ha ucciso suo zio. Una volta guarito Tristano ritorna in Cornovaglia.

Per garantire al trono una successione, il re Marco decide di prendere moglie "colei a cui appartiene un capello d'oro, portato dal mare da un uccello". Tristano, ricordamdosi di Isotta, parte per l'Irlanda ma, appena arrivato deve combattere con un terribile drago uccidendolo. Nella lotta viene nuovamente ferito e curato da Isotta che lo riconosce, come l'assassino di Moroldo. Rinuncia, tuttavia, a vendicarsi ed è accetta il matrimonio con il re Marco per sanare la rivalità tra i due regni. Isotta si imbarca con Tristano verso la Bretagna ma, la regina di Irlanda affida all'ancella Brangania un filtro magico da far bere ai due sposi prima della notte di nozze perchè così si innamoreranno profondamente.

Durante la navigazione però Tristano beve, per errore, il filtro, credendolo vino e lo offre ad Isotta. I due cadono preda dell'Amore!. Isotta sposa comunque il re Marco, facendosi sostituire da Brangania per la consumazione del matrimonio. Seguono mesi di amori clandestini, di trucchi e emnzogne, durante i quali i due amanti rischiano di essere scoperti. Un nano malvagio, buffone del re, tenta di farli cogliere sul fatto durante un loro appuntamento notturno ma, Tristano, si accorge della presenza del re nascosto tra le fronde di un pino e riesce ad avvertire Isotta, che inscena un dialogo innocente. Un'altra volta il nano sparge della farina sul pavimento della camera da letto; Tristano salta sul letto si Isotta per non lasciare tracce ma, così facendo gli si riapre la ferita che macchia di sangue le lenzuola.

Scoperti vengono condannati a morte ma i due riescono a fuggire e trovare ricovero nella foresta del Morrois. Dopo tre anni il filtro comincia a perdere il suo effetto e non sopportano più quella vita selvaggia e piena di privazioni. Scoperti dal re Marco, Tristano decide di restituire Isotta al re e parte verso la Bretagna dove sposerà Isotta dalle Bianche Mani, con la quale però non consumerà il matrimonio.

Nel frattempo l'innocenza della regina è continuamente messa in dubbio dai cortigiani inducendola a reclamare un'ordalia. In base a quest'usanza, Isotta deve giurare di essere stata sempre fedele al marito stringendo nella mano un ferro incascendente. Se questa è la verità Dio la porteggerà rendendole giustizia.

Tristano si reca alla cerimonia travestito da lebbroso e aiuta la regina a superare una pozzanghera, così lei può giurare di non aver stretto mai altro uomo eccetto suo marito e il lebbroso stesso.

Più volte Trostano si recherà sergetamente in Cornovaglia travestito da pellegrino o da folle. In una di queste occasioni viene accompagnato dal cognato Caerdino (offeso per la mancata consumazione del matrimonio con la sorella Isatta dalle Bianche Mani) perchè vuole vedere con i suoi occhi la bellezza di Isotta al Bionda e l'intensità del suo amore. Caerdino si innamora dell'ancella della regina Brangania.

Tristano, durante una spedizione, viene ferito gravemente e sa che solo Isotta la Bionda lo può guarire. La manda a chiamare chiedendo di mettere le vele bianche alla nave se lei ha accettato di venire e vele nero in caso di rifiuto.

Isotta la Bionda accetta ma, la sposa di Tristano avendo scoperto il loro amore, riferisce a Tristano che le vele sono nere. Tristano credendo di essere abbandonato da Isotta si lascia morire e, a sua volta, Isotta muore dal dolore. Pentita per le conseguenze tragiche della sua menzogna, Isotta dalle Bianche Mani rimanda i corpi in Cornovaglia, facendoli seppellire assieme.

Le piante che cresceranno sulla loro tomba saranno il nocciolo e il caprifoglio!

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