Attraverso la conca di Aslago correva la strada che in età romana e medievale dalla val d'Adige proseguiva per il Brennero: essa da San Giacomodi Laives portava al Virgolo e quindi a Cardano, evitando il percorso di fondovalle.
La località, dove presumibilmente trovò rifugio parte della popolazione dopo le prime invasioni, è significativamente chiamata nei documenti medievali “Cividat” (civitas).
Oltrisarco e Aslago facevano parte sin dalla prima metà del XIV secolo del gruppo di insediamenti noti con il nome di malgrie che furono riuniti in un unico comune due secoli dopo sotto il nome di Dodiciville/Zwolfmagreien, inglobato nel 1910 nel Comune di Bolzano. Nella parte più settentrionale di Oltrisarco e sul lato meridionale del Virgolo, è sorto, a partire dagli anni '60, il quartiere CEP di Aslago.
da visitare:
- la Chiesa di Santa Geltrude:la piccola chiesa è sorta sul sito di una più antica cappella trecentesca, su progetto, a quanto sembra, dell'architetto civico Franz Aigentler, per conto dei Mayerl, per i quali aveva già costruito l'attuale palazzo Campofranco.Per la decorazione dell'interno fu chiamato Carl Henrici, che all'epoca operava con grande successo in città (cappella delle Grazie al Duomo e palazzo Menz) e nella regione.Gli affreschi rappresentano la Santa Trinità e Santa Geltrude con gli angeli. Dello stesso artista è anche la pala d'altare.
- Casa Niederhaus: l'antica residenza dei signori di Haslach, testimoniati sin dagli inizi del XII secolo, denominata “Weisshaus”, che qui avevano la propria dimora prima della ricostruzione del soprastante castello di Haselburg, da cui trassero il nome, fu trasformata e ampliata all'inizio del Quattrocento dalla famiglia von Niederhaus, che lo fece decorare con preziosi affreschi di soggetto profano. Essi sono stilisticamente assai vicini a quelli di castel Roncolo, con i quali hanno in comune lo stesso ambiente colto e raffinato e gli ideali cavallereschi che li hanno ispirati. La residenza è nota anche con il nome “Khuepach”, dalla famiglia bolzanina che l'ebbe in proprietà dal 1590 al 1730, quando fu vendita insieme al castello Haselburg a Paul Franz Mayrl, il quale la ristrutturò. Giunta in eredità al conte Othmar Thun nel 1963 essa è stata restaurata e gli edifici agricoli annessi in parte trasformati per ospitare gli ambienti della fabbrica di ceramica. In tale occasione in tre stanze le cui pareti erano state scialbate è venuto alla luce il ciclo affrescato. Alcune parti sono perdute ed ha sofferto per posteriori ridipinture. Sulle pareti si alternano con grande vivacità e raffinata eleganza scene di vita della nobiltà dell'epoca: una passeggiata in campagna, un bagno in una vasta tinozza, una colazione nel bosco, un brindisi, un gioco di dadi e un ballo. Un altro ambiente è decorato con un motivo a scacchi a due colori, nei cui campi chiari sono rappresentati con elementi vegetali busti di gentildonne e di cavalieri ed animali esotici. Spiccano sopra la porta i due ritratti attribuiti ai padroni di casa von Niederhaus, con accanto il loro stemma. Nella terza stanza ritornano gli stemmi della casata insieme alla rappresentazione di un'elegante dama con la veste ornata di pelliccia ed un'elaborata pettinatura. Il ciclo di pitture profane di casa Niederhaus è da considerare il più notevole in Alto Adige dopo quello di Castel Roncolo e rispetto a quest'ultimo è leggermente posteriore (1420-30 ca)
- Virgolo: sul colle del Virgolo sorgeva nell'Alto Medio Evo un castello di rifugio, in cui è probabilmente da identificare il castellum Bausani testimoniato nel VII secolo a difesa delle incursioni longobarde. Sul lato occidentale, occultati dalla vegetazione, i pochi resti murari del castello Weineck, raso al suolo da Mainardo II di Tirolo
- Castel Haselburg/ Flavon
- Chiesa del Santo Sepolcro
- Chiesa di san Vigilio
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