La Nobiltà di Spada, di origine feudale, era in gran parte legata all'esercizio delle armi. Era uno dei due settore della nobiltà ereditaria e di
origine signorile, formatasi agli inizi dell’XI secolo, quando furono
istituzionalizzate le differenze formali tra le alte gerarchie feudali e
il resto del popolo. Ai membri di questa nobiltà , che godevano di
speciali procedure giurisdizionali, dell’esenzione dalle pene infamanti e
dal pagamento dei tributi, era concesso di portare la spada e di
rivestire le più importanti cariche militari, civili ed ecclesiastiche.
Durante tutto il Medioevo costituì il ceto dominante, concentrando
grandi ricchezze e collocandosi al vertice delle signorie rurali.
Il declino della Nobiltà di Spada si determinò nell’Europa occidentale durante l’età
moderna (secoli XVI-XVIII), quando l’affermazione di una potente
borghesia comunale e la nascita degli stati assoluti, causò la perdita
del monopolio politico da essa detenuta e la creazione di una Nobiltà di Toga , legata all’esercizio di cariche pubbliche.
Nell’Europa orientale, invece, l’influenza fu maggiore, a causa del minore sviluppo degli Stati e dei ceti burocratici.
Le confische e le persecuzioni della rivoluzione francese e del periodo
napoleonico ne fecero notevolmente diminuire l'importanza.
Negli stati
europei dei secoli XVI-XVIII l’espressione Nobiltà di Toga ( o di
servizio ) definiva il settore della nobiltà che, a differenza di quella
di ascendenza signorile non trovava origine dalla concessione di
prerogative sovrane (titoli nobiliari o feudi) ma dall’esercizio di
particolari cariche nella pubblica amministrazione.
Nonostante in origine l'accesso a questo tipo di nobiltà avvenisse
grazie alla vendita delle cariche da parte dei re, sempre alla ricerca
di fonti di finanziamento, il processo tese a stabilizzarsi a partire
dal XVII secolo poiché i discendenti così nobilitati si opponevano
all'ingresso nella loro cerchia di persone considerate, sotto questo
aspetto, plebee.
Nessun commento:
Posta un commento