sabato 27 novembre 2010

Santo Ujöp Freinademetz

















Il 5 ottobre 2003 padre Josef Freinademetz, verbita originario di Oies-Badia, è stato proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II. Fu un missionario ladino che ha trascorso gran parte della sua vita in Cina. Giuseppe Freinademetz nacque il 15 aprile 1852. Era il quarto dei 13 figli di una famiglia di contadini del comune di Badia/Oies.

Fu ordinato sacerdote nel 1875. Dopo due anni di servizio a San Martino in Badia, in qualità di cappellano ed insegnante, decise di abbandonare la sua valle. Si recò a Steyl, in Olanda, dove il 27 agosto 1878 entrò a far parte del neonato ordine dei verbiti e si preparò alla vita missionaria. Nel marzo del 1879 partì alla volta della Cina in compagnia del futuro vescovo Johann Baptist Anzer. I due missionari trascorsero un primo periodo a Hong Kong ed a Saikung e nel 1881 fondarono la missione dello Shantung del sud, che riuniva allora circa 158 cristiani. In questa missione Freinademetz lavorò per ben 30 anni.

Lavorare nella Cina di quei tempi non era cosa facile: con un mulo ed un carro Freinademetz si recò in visita alle singole comunità, attraversò a piedi monti e colline per raggiungere i paesi più sperduti e portare ai cinesi la buona novella.

Non si lasciò scoraggiare dalle innumerevoli difficoltà, dalle delusioni e dai pericoli che incontrava. Lo stile di Freinademetz era quello della condivisione: peregrinava tra i cinesi imparando i loro usi e costumi, parlando sempre meglio la loro lingua, vestendosi come loro e portando la treccia, vivendo come povero tra i poveri. Ed i cinesi gli diedero un nuovo nome: lo chiamarono "Fu Shen-Fu", che significa "padre della Fortuna".

Giuseppe Freinademetz morì di tifo il 28 gennaio 1908 a Taikia. Già prima di contrarre il tifo il suo fisico era gravemente provato: una grave debilitazione della laringe e dei polmoni gli rendeva difficoltoso parlare. Ma all'offerta di un periodo di riposo da trascorrere nella sua terra rispose: "Per i miei cinesi - scrisse tra l'altro - voglio vivere e morire".Il corpo del sacerdote verbita fu sepolto nel cimitero di Taikia.

La missione di Freinademetz è contrassegnata da un profondo rispetto del popolo cinese e da un grande amore per esso. Era sudtirolese, ma la Cina divenne la sua nuova patria, tanto che disse: "Sono già più cinese che tirolese e voglio rimanere cinese anche in cielo"

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