domenica 30 gennaio 2011

Musica universalis


Il matematico e astronomo greco Pitagora elaborò una filosofia per metà matematica e per metà mistica sul concetto della "musica delle sfere", detta anche "sinfonia planetaria".

Si tratta di un antico concetto che interpreta le proporzioni dei movimenti dei corpi celesti come una sorta di musica, non udibile, ma sotto forma di concetto armonico e/o matematico.

Keplero utilizzò il concetto di armonia delle sfere nel suo Harmonices Mundi (1619), ponendo in relazione l'astrologia con le armoniche.

Predoi



Il paese di Predoi è l'ultimo comune della Valle Aurina, ai piedi della Vetta d'Italia, punta estrema del confine italiano. Ndel territorio del suo comune svettano le montagne de: il Picco dei Tre Signori e il Pizzo Rosso, con i loro ghiacciai.

Sorge a 1475 metri sopra il livello del mare in una zona molto boscosa con conifere montane (abete bianco, abete rosse, pino mugo, pino cembro, pino nero), faggi, castani, . Il terreno è costituito da materiali alpini e la sua valle si è formata grazie allo scavo del torrente Aurino. Si tratta principalmente di rocce ramifere coperte principalmente da un grasso strato di humus molto adatto alla crescita di boschi e pascoli.

Parte del territorio comunale si trova nel parco naturale di Vedrette di Ries-Aurina.

Fin dalla preistoria nel paese veniva estratto il rame (Vecchia miniera di rame di Sant'Ignazio); attività questa che caratterizzò tutta la storia di questa valle fino al 1893. Successivamente si sviluppò nelle donne del paese, di generazione in generazione, l'arte del lavoro dei pizzi al tombolo. Una comunità di frontiera, con una cultura alpina e germanica con profonde radici austriache e cattoliche. Naturale via di transito verso l'Austria, la Germania e l'Europa.

Secondo alcune ipotesi, Predoi ebbe origini preistoriche, in quanto la prima menzione dell'insediamento risalirebbe addirittura al 3000 a.C., anno in cui viene citato involontariamente da alcune pitture rupestri.


venerdì 28 gennaio 2011

Allegoria dell'Ecclesia e della Sinagoga


La raffigurazione dell'Ecclesia (Chiesa cristiana) e Sinagoga (Ebraismo).

Questa raffigurazione nasce nel IX secolo e viene utilizzata nelle copertine in avorio dei libri liturgici. Le due figure rappresentanto il Vecchio e il Nuovo Testamento. La Sinagoga è rappresentanta con gli occhi bendati e con uno stendardo spezzato, mentre l'Ecclesia ha la corona e tiene sollevato un calice.

Tra l'XI e il XII secolo le due figure possono apparire isolate e l'iconografia della Sinagoga registra delle varianti, come la presenza di una corona che cade dalla sua testa o delle tavole della legge che le cadono dalle mani.

Castel Tor


Castel Tor o Ciastel de Tor, sede del Museo Ladino dal 2001, si trova a San Martino Badia.

Il castello è stato costruito nel XIII secolo per volere dei vescovi di Bressanone. Fino al 1331 la struttura fu affidata ai signori di Rodank- Schöneck.
Alla fine del XVI secolo il castello assumeva la foma attuale con due torri circolari attorno alla cinta muraria e l'ampliamento del palazzo.

Intorno al 1800 i vescovi persero il dominio sul castello che fu acquistato da contadini locali, i cui discendenti vi abitarono fino al 1996, quando fu acquistato dalla Provincia Autonoma di Bolzano.

Il bel museo offre tutte le informazioni sul popolo e la cultura ladina.


giovedì 27 gennaio 2011

Santa Maddalena in Moos

La chiesetta risale al XIII secolo. Fu modificata da Sigmund von Stegen, il quale lasciò la sua sigla e la firma sull'arco trionfale nel 1492. La stessa data si trova nella pittura sbiadita del Crocifisso dipinto all'esterno da Hans Hofstetter.
Negli spicchi della volta due profeti affiancano l'Annunciazione e con le scritte sui nastri sottolineano l'evento dell'incarnazione. Al di sotto si vede la Maddalena in casa del fariseo Simone.
Le illustrazioni delle scene bibliche vengono ambientate in una casa tirolese (1491). Sulla volta si vedono dei medaglioni con cornici marmorate e o i simboli degli Evangelisti, attribuiti a Simon di Taisten (alunno di Friedrich Pacher).
La decorazione fu commissionata da Paola Gonzaga, moglie dell'ultimo conte di Gorizia, Leonhard.
Altare barocco con l'Adorazione dei Magi.

Villabassa


Si trova a 1.150 m. s.l.m. ed è una località di soggiorno estivo e invernale ai piedi del monte Serla (m. 2.378).
La forma allungata del paese richiama quella dei villaggi slavi, segni di influssi arrivati sin qui dalla valle della Drava.

Nella terza domenica di ottobre si svolge la sagra del paese "Kirtamichl" con piatti tipici con:
- minestra con "Würstel"
- canederli
- arrosto di maiale
- "Niggilan" - dolci lievitati e fritti all'anice e cumino - che vengono imbevuti di acqua zuccherata o di miele e ricoperti di papavero
- "Krapfen con caffé o "biscotti all'anice"
Una tradizione pagana mantenuta fino ai giorni nostri è l'innalzare il "Kirchtagmichl". Viene costruito un pupazzo di paglia dalle dimensioni umane, il Michl, con la camicia bianca, i pantaloni di pelle e una giacca. Manca solo ancora il cappello a falda larga. In una mano un "Kirchtagkrapfen" e nell'altra una bottiglia di vino. Il sabato il "Michl" viene legato al tronco, a cui precedentemente viene tolta la corteccia e che viene insaponato. Al suono della fisarmonica, con gli scoppi dei cosiddetti "Pöller", il tronco viene innalzato. Durante la notte tra il sabato e la domenica viene sorvegliato, affinché non venga rubato dai ragazzi dei paesi vicini. Se ciò accadesse sarebbe fonte di grande vergogna! Nel tardo pomeriggio della domenica il "Michl" viene riportato a terra (in altri tempi veniva portato da osteria a osteria e poi sepolto). Il tronco viene il più delle volte messo all'asta e il ricavato va a coprire le spese o dato in beneficenza.

mercoledì 26 gennaio 2011

Chiesa Parrocchiale di S. Stefano e Lorenzo


Nel suo famoso quadro "Letztes Aufgebot" Franz Defregger ritrae contadini armati di falci, schioppi e randelli, pronti a fronteggiare i soldati di Napoleone Bonaparte, sullo sfondo della via centrae di Villandro, rimasta tale e quale con i due campanili delle chiese e la torretta dell'albergo Steinbock.

La chiesa parrocchiale di S.Stefano e Lorenzo fu consacrata nelle sue forme attuali nel 1521. Una chiesa più antica, documentata fin dal 1234, sorgeva a sudest dell'odierno campanile, dove oggi si trova il cimitero.

Le vetrate risalgono al 1520 e icordano le vicine miniere da cui si estraevano rame e piombo con tracce d'argento. Vi si ammirano la Madonna fra Daniele e Barbara, santi patroni dei minatori e, al di sotto, il lavoro nella miniera e il trasporto del materiale. L'altare del Rosario, uno dei pochi altari con le foglie di acanto; sulla parete nord la pala con il martirio di S. Stefano, opera del pittore barocco Franz Sebald Unterberger.

La cappella di S. Michele, gotica su precedente edificio romanico, a due piani, con un piccolo atrio e proprio campanile con bifore romaniche. Sotto c'è l'ossario.


Villandro

Villandro si trova sopra il comune di Chiusa, sul versante orientale delle Alpi Sarentine, sotto all'Alpe di Villandro che è il secondo alpeggio più grande d'Europa posto a 2500 metri.

Presso il Monte Rabensteiner si trova la cosiddetta “Weiberwacht zu Villanders”, un masso di filladi alto 4 metri.

L'Alpe di Villandro è un autentico paradiso per gli amanti di trekking offre percorsi di ogni livello tra pascoli, laghi e paludi in una natura incontaminata. Particolarmente interessante sono le escursioni che portano alla Chiesetta del Morto-Totenkirchl, alla Croce di Latzfons-Latzfonserkreuz.


martedì 25 gennaio 2011

Verano


Il paesino di Verano con le frazioni di Eschio, Hinterkofl, Unterdorf e la Malga Leadner fa parte del Tschögglberg- Monzoccolo, dorso di mezza montagna tra Merano e Bolzano.
Si trova ad una altezza di 1204 m. s.l.m.
Si trovamo gli antichi granai con i tetti in paglia d’origine bavarese sul Tschöggelberg-Monzoccolo, mentre sulla Malga di Verano è stato installato il più grande impianto fotovoltaico dell’Alto Adige!
Tra Avelengo e Verano si trova il Knottnkino(cinema). In questo cinema si può assistere al film che la natura offre quotidianamente. Questo cinema all’aperto è stato creato dall’artista Franz Messner nel 2000 sulla cima del Sasso Rosso (ted. Rotstein-Kogel) a 1.465 m s.l.m.. 30 robuste sedie di metallo e legno, che ci ricordano quelli dei cinema vecchi, invitano a soffermarsi e godere una vista stupenda sull' intera Val d'Adige.

lunedì 24 gennaio 2011

Palazzo Menz

In via della Mostra a Bolzano, detta anche via dei Signori, sorge Palazzo Menz -Ansitz Menz , oggi sede di Banca Intesa.

Il palazzo fu costruito nel 1670, acquistato nel 1753 dai Menz, prestigiosi esponenti del patriziato mercantile di Bolzano.

Il palazzo, ampiamente ristrutturato, conserva al piano nobile il grande salone da ballo, decorato con affreschi rococò, realizzati da Karl Henrici tra il 1776 ed il 1784. Si ritiene che queste opere siano state influenzate dalla permanenza dell'artista a Venezia, e in particolare dalla scuola del Tiepolo.

Il soffitto mostra un notevole Trionfo dell'Amore, mentre le pareti sono un tipico esempio di stile barocco. Vi si ammirano giardini con gruppi di persone, riccamente vestite che ballano, fanno musica o civettano. Nella sala accanto si trovano varie cineserie, molto di moda nel Settecento. Affreschi, sempre dell'Henrici, raffigurano cinesi, indios, indiani, sullo sfondo di giardini, paesaggi marini, vegetazione esotica e fauna fantastica. Tipici per l'arte di questo pittore, proveniente dalla Slesia, sono i tanti effetti trompe-d'oeil.

Palazzo Menz può essere visitato ogni mercoledi alle ore 10,00.

Majestas Domini nell'arte medievale



La Majestas Domini utilizzata nella pittura e nella scultura che presenta Cristo racchiuso in una mandorla è una iconografia.

La "vesica piscis" (vescica di pesce in latino) o più comunemente "mandorla" è un simbolo di forma ogivale ottenuto da due cerchi dello stesso raggio, intersecantisi in modo tale che il centro di oni cerchio si trova sulla circonferenza dell'altro.

Conosciuto in India, nell'antica Mesopotamia, in Africa e nelle civiltà asiatiche, esso passa nel Cristianesimo come un riferimento a Cristo. Nella successiva iconografia cristiana, la mandorla viene assocciata alla figura del Cristo o della Madonna in Maestà e rappresentata nelle miniature e sculture del Medioevo come nell'affresco. In tale contesto è un elemento decorativo romanico-gotico utilizzato per dare risalto alla figura sacra rappresentata al suo interno, spesso attorniata all'esterno della mandorla da altri soggetti sacri.

Ha una doppia valenza:

  • la mandorla al seme generale, simbolo della Vita e quindi un attributo naturale per Colui che "è vita e verità".
  • la comunicazione fra due mondi: quello materiale e quello spirituale, l'umano e il divino e Gesù diventa il solo Mediatore fra le due realtà.

Intorno alla figura del Cristo, infatti, vengono rappresentati i simboli dei quattro evangelisti: l'angelo per S. Matteo - il leone per S. Marco - il toro per S. Luca - l'aquila per S. Giovanni.

I simboli degli evangelisti sono, simbolicamente, connessi al Cristo: l'angelo allude all'Incarnazione, il leone alla regalità, il toro alla forza della fede e l'aquila all'Ascensione.

mercoledì 19 gennaio 2011

Lo "stile dell'Oltradige"




Il comune di Appiano vanta il maggior numero di rocche, castelli e residenze nobiliari che, nella maggior parte, sono residenze private e quindi non visitabili. In primo piano spiccano edifici tipici costruiti nel cosidetto "stile dell'Oltradige".
Quasi sempre si tratta di edifici pittoreschi ricavati da un nucleo medievale che, dal tardo XVi secolo in poi furono ampliati e dotati di scale esterne in pietra, bifore, larghi portoni, stemmi, logge aperte e torricelle. All'interno ci sono talvolta locali affrescati come: la dimora Thalegg/Maderneid (fr. S. Paolo/St Pauls), la palazzina Massauer, la residenza nobiliare Wohlgemuth, Castel Gandegg (edificata alla metà del XVI secolo da Blasius Khuen), Castel Englar con tetto ad alte e ripide falde, Castel St Valentin (a lungo residenza di signori von Fuchs), Castel Freundestein con due torri medievali (rifatto nel XVII secolo con pitture rinascimentali e stufe barocche), la residenza Reinsperg ampliata nel 1660 circa.
Entro il comune di Appiano/Eppan ci sono ben 200 punti sottoposti alla tutela dei monumenti!

martedì 18 gennaio 2011

Josef Mayr Nusser, obiettore e martire

Josef Mayr Nusser (Bolzano 27 dicembre 1910 - Erlangen 24 febbraio 1945) nato in una famiglia di contadini profondamente credente, divenne dirigente dell' Azione Cattolica.
Fu impiegato presso la Manifatturiera Eccel.
Durante le "Opzioni" del 1939 fu contrario all'emigrazione dei Sudtirolesi verso il Terzo Reich e aderì segretamente al movimento antinazista "Andreas Hofer Bund".
Fu arruolato forzatamente nelle SS e spedito a Konitz in Germania, presso un centro di addestramento. Al momento di prestare il giuramento, nonostante i consigli contrari di camerati e superiori, si rifiutò di pronunciarlo, per motivi di coscienza.
Imprigionato, fu poi avviato su un treno merci verso il campo di concentramento di Dachau, vicino a Monaco, ma morì il 24 febbraio 1945 a Erlangen per i maltrattamenti subiti, la fame e la sete.
Josef Mayr Nusser fu un personaggio, fino a pochi anni fa, poco popolare fra i sudtirolesi, che lo consideravano per certi versi un traditore sia come Dableiber sia come nemico del nazismo, per il quale una parte non indifferente della popolazione aveva simpatizzato negli anni fra il 1935 e il 1945. La salma fu traslata a Bolzano nel 1958 e ora riposa nella piccola chiesa di S. Giuseppe, a Stella di Renon, sopra Bolzano.

Da qualche tempo è stata avviata anche la pratica di beatificazione.

Manlio Longon e i martiri della Resistenza altoatesina

Manlio Longon (Padova 1911 - Bolzano 1 gennaio 1945), laureato in economia e commercio fu un dirigente dello stabilimento Magnesio di Bolzano, fu uomo di punta dell'antifascismo del partito d'Azione. Nel 1943 strinse contatti con gruppi e persone di Bolzano e Trento e mantenne rapporti con il CLN milanese e padovano.
Dopo l'8 settembre 1943 fu tra i promotori della Resistenza e fu presto messo a capo del CLN di Bolzano.
Con l'istituzione del Polizeliches Durchgangslager (Campo di Concentramento) in via Resia a Bolzano, dal luglio 1944, si costituì un luogo di resistenza insieme ad alcuni bolzanini per l'assistenza ai detenuti e addirittura qualche fuga ed occultamento riusciti.
Manlio Longon fu un'importante figura dell'antifascismo che cercò contatti con l'antifascismo e l'antinazismo sudtirolese come Erich Amonn, esponente dei Dableiber.

A metà del dicembre 1944 Longon cadde nelle mani della Gestapo. Fu impiccato nella sua cella il 1 gennaio 1945, dopo giorni di torture.

Durante il periodo della Liberazione furono fucilati 60 vittime tra partigiani e civili di cui 20 operai della Lancia, nove fucilati a Lasa e altrettanti a Merano.

Per saperne di più .....

Franz Innerhofer e la "domenica di sangue"

In occasione dell'apertura della Fiera di Primavera a Bolzano nel 1921, il maestro elementare Franz Innerhofer viene ucciso dai fascisti durante uno scontro tra manifestanti d lingua tedesca e le squadre d'azione fasciste.
Era il 24 aprile 1921 diverse centinaia di sudtirolesi sfilavano pacificamente in costume tradizionale nel quadro delle manifestazioni della Fiera di Bolzano.
Il maestro Franz Innerhofer di Marlengo/Marling, che aveva cercato riparo dentro il portone della Residenza/Ansitz Stillendorf con uno scolaro nel tentativo di salvarlo, veniva brutalmente assassinato sul posto dagli aggressori a colpi di pistola (all'interno del palazzo si trova una targa commemorativa)
La stessa sera del 24 la commissione sindacale sudtirolese proclamò uno sciopero al quale aderirono subito i ferrovieri e il giorno successivo i dipendenti delle Poste.
Nel pomeriggio i lavoratori si concentrarono oltre 10.000 persone sul Viehmarktplatz (ex piazza del Foro Boario) per manifestare contro le aggressioni fasciste. Ai convenuti parlarono i dirigenti operai del Deutscher Verband Franz Tappeiner, Carlo Biamino e Reut Nicolussi.
Il giorno seguente, martedi 26 i lavoratori si riunirono nella storica Casa delle Associazioni Sindacali nella Pichler-Gilmstrasse (rinominata nel 1928 Via Dante), decidendo di riprendere il lavoro dopo dopo il funerale di Franz Innerhofer. Ai funerali parteciparono lavoratori sia tedeschi che italiani.
Il 16 agosto 1923, dopo una provocazione ordita ad arte da membri fascisti, il sottoprefetto Bolis ordinava lo scioglimento dei sindacati liberi e la consegna dell'edificio sindacale ai fascisti.

domenica 16 gennaio 2011

Dal 1946 al 1998 -Avvenimenti storici in Alto Adige-Südtirol






























  • 1946 - Con il Trattato di Parigi vengono riconosciuti i confini dell'Italia al Brennero. I ministri degli esteri di Italia e Austria - Alcide Degasperie e Karl Gruber - firmano un accordo per l'autonomia dell'Alto Adige. Sulla base di tale accordo viene redatto il primo Statuto di Autonomia della Regione Trentino-Alto Adige.
  • 1947 - Reazioni all'Accordo di Parigi e allo Statuto; sono insoddisfatti i rappresentanti del gruppo linguistico tedesco, per i quali un'autonomia di tipo regionale non è una garanzia adeguata per la minoranza sudtirolese.
  • 1948 - Prime elezioni del Consiglio Regionale e di quello provinciale. Si tratta delle prime consultazioni elettorali democratiche dopo quelle comunali del 1922.
  • 1949 - Lo Statuto viene ratificato dall'assemblea costituente
  • 1954 - Il partito di raccolta SVP protesta con il Governo di Roma per la lentezza nell'applicazione delle disposizioni previste dall'Accordo di Parigi.
  • 1956 - Fra Italia ed Austria iniziano le trattative per rendere esecutivo l'Accordo di Parigi del '46. Nel frattempo si verificano i primi attentati dinamitardi firmati dagli irredentisti sudtirolesi. L'autonomia regionale non piace ai sudtirolesi perchè non si sentono garantiti.
  • 1957 - il governo annuncia la concessione di aiuti statali per la costruzione di alloggi sociali a Bolzano. Proteste dell'SVP che teme un arrivo massiccio di immigrati dalle altre regioni del paese. Il 17 novembre a Castel Firmiano - Sigmundskron, nei pressi di Bolzano, si tiene una grande manifestazione di protesta antiitaliana organizzata dall'SVP di Silvius Magnago. Lo slogan è "Los von Trient", via da Trento.
  • 1958 - Il partito della stella alpina, la SVP, presenta al Senato un progetto per una nuova autonomia.
  • 1959 - Lo stesso progetto viene presentato anche alla Camera dei Deputati
  • 1960 - Su "invito" del ministro degli esteri austriaco Bruno Kreisky, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite adotta una risoluzione per sollecitare le parti, Italia ed Austria, a risolvere le controversie e ad attuare l'Accordo di Parigi.
  • 1961 - Arriva al suo culmine la stagione degli attentati dinamitardi. Nella notte fra l'11 e il 12 giugno, la cosiddetta "Notte dei fuochi", saltano in aria 47 tralicci dell'alta tensione nella zona di Bolzano e Merano. Ci sono anche vittime tra i militari e le forze dell'ordine italiane. Nello stesso anno prendono il via i lavori della "Commissione dei 19", istituita per studiare l'attuazione dell'autonomia.
  • 1962 - I ministri degli esteri italiano e austriaco si incontrano a Venezia per cercare di superare le divergenze sulla questione altoatesina.
  • 1963 - Il governo di centrosinistra presieduto da Aldo Moro porta per la prima volta all'esame dell'esecutivo la problematica dell'Alto Adige.
  • 1964 - La Commissione dei 19 conclude i propri lavori presentando al Governo un pacchetto di 110 provvedimenti da adottare in favore della popolazione altoatesina.
  • 1965 - Aldo Moro, in rappresentanza del governo italiano, e Silvius Magnago, come rappresentante politico e istituzionale della provincia di Bolzano, conducono un negoziato sulla base delle proposte dei "19".
  • 1969 - A Merano si tiene un congresso straordinario della SVP, al quale Magnago propone all'accettazione del "pacchetto". Ad attuazione ultimata, l'Austria si sarebbe impegnata a rilasciare una "quietanza liberatoria", una dichiarazione di chiusura della vertenza. Magnago la spunta e la sua mozione passa, sia pure di stretta misura. Il sì al pacchetto, specifica però l'Obmann della SVP, non significa la rinuncia definitiva della richiesta di ulteriori garanzie a tutela della minoranza tedesca.
  • 1972 - Il Parlamento italiano approva il II Statuto di Autonomia: gran parte delle funzioni della Regione Trentino-Alto Adige passano ora alle due provincie autonome di Trento e di Bolzano
  • 1981 - La popolazione italiana dell'Alto Adige, in base al censimento appena effettuato, scende al di sotto del 30% scatenando una conflittualità legata alla percezione di obbligo di dichiarazione di appartenenza etnica, ingiustizie nella distribuzione delle risorse sociali e nell'assegnazione di posti di lavoro pubblici sulla base del criterio della proporzionale etnica.
  • 1984 - A Innsbruck, nel corso di una manifestazione popolare organizzata nell'anniversario della morte di Andreas Hofer, un gruppo di sudtirolesi sfila portando sulle spalle una corona di spine: è, nelle intenzioni dei manifestanti, il simbolo del tormento dei sudtirolesi in uno stato italiano.
  • 1985 - Alle elezioni amministrative inatteso, per le proporzioni, successo dell'MSI - Movimento Sociale Italiano - (dal 6,3% al 22,5 % di voti), promotore di una petizione per l'abolizione di alcune norme fondamentali dell'autonomia.
  • 1986 - Al congresso SVP di Merano protesta inattesa degli "Schutzen" che irrompono in sala inneggiando all'autodecisione
  • 1987 - Tornano gli attentati: in pochi giorni una serie di bombe e raffiche di mitra colpiscono obiettivi "italiani": case abitate da militari o caserme dei carabinieri. La firma è quella di "ein Tirol".
  • 1988 - Per iniziativa del governo di centro sinistra il Parlamento vara una serie di misure previste dal "pacchetto". Ancora attentati a Bolzano e dintorni. Viene colpita anche la sede RAI di Bolzano.
  • 1989 - Una legge modifica lo Statuto di Autonomia sulla questione dei rapporti finanziari tra Stato e province autonome: a Bolzano e Trento vanno, in maniera automatica e quasi totale, le entrate fiscali percepite dallo Stato sul territorio regionale.
  • 1991 - Silvius Magnago lascia la presidenza SVP al senatore Roland Ritz. A Bolzano il Parlamento istituisce una sezione distaccata della Corte d'Appello, una misura non prevista dal Pacchetto.
  • 1992 - Il governo di Roma emana le ultime norme di attuazione previste dal Pacchetto. Dopo un dibattito in Parlamento, anche Vienna dichiara chiusa la vertenza. Il 19 giugno 1992 la quietanza liberatoria viene firmata da Italia e Austria dinnanzi alle Nazioni Unite a New York.
  • 1996 - Nonostante la chiusura del Pacchetto, il governo italiano trasferisce altre funzioni alla Provincia di Bolzano come: l'ordinamento scolastico, la gestione del personale docente, la viabilità, la manutenzione della rete stradale dell'Alto Adige, comunicazioni e trasporti.
  • 1997 - Viene fondata la LUB - Libera Università di Bolzano
  • 1998 - Inaugurazione dell'ateneo.

Dal 1914 al 1945 -Avvenimenti storici in Alto Adige-Südtirol





  • 1914 - Scoppio della I Guerra Mondiale
  • 1915 - L'Italia dichiara guerra all'Austria (23 maggio)
  • 1918 - La monarchia austroungarica si trasforma in uno stato confederato. Sul fronte meridionale è armistizio fra Italia e Austria. L'esercito italiano occupa il Sudtirolo e parte del Tirolo settentrionale.
  • 1919 - In base al trattato di pace firmato a Saint Germain, l'Alto Adige è attribuito all'Italia senza alcun obbligo di tutela per la minoranza tedesca. Il governo italiano e il re Vittorio Emanuele, tuttavia, assumono impegni precisi in questa direzione.
  • 1920 - Il 10 ottobre l'Italia annette ufficialmente il Sudtirolo.
  • 1921 - il 21 aprile un gruppo di squadristi fascisti uccide a Bolzano un maestro elementare, Franz Innerhofer, che diventerà poi il simbolo dell'opposizione sudtirolese al regime di Mussolini
  • 1922 - Alla fine di ottobre il governo italiano revoca tutte le disposizioni speciali già emanate a favore delle minoranze linguistiche.
  • 1923 - Il 21 gennaio è istituita la provincia di Trento, comprendente anche l'Alto Adige. Introduzione della toponomastica italiana, che costituisce quella in lingua tedesca. L'italianizzazione del Sudtirolo ha inizio: il programma della trasformazione è opera di Ettore Tolomei, nazionalista roveretano incaricato dal regime fascista.
  • 1924 - Adozione dei primi provvedimenti del "programma in 23 punti" di Tolomei: uso eslusivo della lingua italiana negli uffici pubblici, chiusura di gran parte delle scuole tedesche, esproprio dei rifugi dell'Alpenverein, incentivi per immigrazione di italiani da altre regioni italiane.
  • 1925 - Prime forme di opposizione al regime; per iniziativa del canonico Michael Gamper nascono le Katakombenschulen "scuola delle catacombe" (scuole clandestine dove maestre e maestri insegnano in lingua tedesca)
  • 1926 - Abolizione dell'antica istituzione dell'autonomia comunale: i podestà prendono il posto dei sindaci e devono rispondere direttamente al prefetto; a seguito di una riforma statale nascono le province di Trento e Bolzano.
  • 1933 - L'avvento del nazionalsocialismo in Germania è motivo di speranza per molti sudtirolesi, specialmente giovani. Viene fondato il Vőlkischer Kampfring Südtirol, associazione vicina alle posizioni del Regime di Hitler che viene visto come il possibile liberatore del Sudtirolo dall'oppressione del fascismo.
  • 1935 - La realizzaizone della zona industriale di Bolzano è accompagnata da una massiccia immigrazione di lavoratori, con le loro famiglie, da altre zone d'Italia, in particolare dal Veneto. Aprono gli stabilimenti Montecatini, Lancia, Magnesio e Acciaierie.
  • 1938 - La Germania di Hitler annette l'Austria e la minaccia nazista incombe al passa del Brennero. Mussolini ottiene dal Fuhrer rassicurazioni sull'intoccabilità del confine italiano. Cade dunque anche ogni possibile rivendicazione sul Tirolo del sud.
  • 1939 - In occasione di un incontro a Berlino tra l'ambasciatore italiano e Heinrich Himmler, capo delle SS, vengono decise le cosidette "Opzioni", in virtù delle quali i sudtirolesi avrebbero potuto scegliere se restare nella propria terra, rinunciando alla propria identità culturale, oppure optare per la cittadinanza tedesca e lasciare per sempre il Sudtirolo o Alto Adige.
  • 1940 - L' Italia entra nella II Guerra Mondiale al fianco della Germania nazista
  • 1943 - Dopo l'armistizio le truppe tedesche occupano la provincia di Bolzano che, insieme a quelle di Trento e Belluno, andrà a costituire la zona operativa denominata Alpenvorland.
  • 1944 - Durante l'occupazione tedesca nell'Alto Adige, molti cittadini italiani ma anche alcuni sudtirolesi come Josef Mayr Nusser, pagano con la morte immediata o la deportazione la loro opposizione al nazionalsocialismo.
  • 1945 - le truppe alleate entrano a Bolzano. Dopo pochi giorni, a guerra finita, nasce la Suedtiroler Volkspartei - SVP, il partito di raccolta sudtirolese.




Altare intagliato di Michael Pacher nella chiesa parrocchiale di Gries


A fine maggio del 1471, Michael Pacher, si impegna con un contratto proprostogli dai contadini di Gries di erigere l'altare che divenne il più famoso del Sudtirolo per il periodo tardogotico.
Una clausola raccomandava all'artista di adeguarsi all'altare maggiore della parrocchiale, prova del conservatorismo locale; Pacher,che si era formato sia nel nord Italia e forse anche a firenze, sia nell'alta Renania, sviluppò in stilepiù moderno il prototipo creato da Hans von Judenburg.
Al centro spicca l'incoronazione di Maria. La novità risiede nella profondità spaziale: le statue non restano racchiuse nello scrigno, ma lo ampliano col loro movimento avanzando verso l'esterno. Della complessa cimasa si è salvata solo la Madonna con Bambino sistemata in una nicchia del coro: Sono andati perduti inoltre i dipinti sull'esterno delle ante, raffiguranti scene della Passione.
Ai lati dell'incoronazione della Vergine si ammirano gli angioletti musicanti con S. Michele che trafigge il demonio e di Sant'Erasmo con lo strumento del suo martirio.
I guardiani dello scrigno sono angeli reggidrappo e sulla predella i SS. Biagio, Leonardo, Giovanni Battista, Vigilio.
L'altare rimase nel coro fino al 1736 e poi fu spostato più volte e mutilato ed infine collocato nella cappella di Sant'Erasmo nel 1848 e ridipinto.

(L. Andergassen, Sudtirolo.Arte e luoghi, ed. Athesia)

Antica chiesa parrocchiale di Gries, Bolzano

L'antica chiesa parrocchiale di Gries è celebre grazie l'altare di Michael Pacher ma anche per il monumentale Crocifisso romanico e per gli affreschi.
Il Crocifisso romanico, datato 1205 da un'iscrizione, proviene probabilmente dalla parrocchiale di Bolzano.
L'affresco del Giudizio Universale attribuito a Conrad Waider e mostra la resurrezione dei morti ispirandosi a modelli fiamminghi.
La chiesa viene citata nel 1165 ma la costruzione precedente con abside quadrata risale probabilmente all'età carolingia.
La cappella di Sant'Erasmo è un capolavoro dell'architettura tardogotica; fino al 1736 l'altare di Michael Pacher era nel presbiterio.
L'altare maggiore barocco in stucco marmorizzato è di Francesco Canevale di Como; la pala barocca, dispersa, fu sostituita nel 1849 Anton Psenner.
Il quadro a olio dell'altare laterale neogotico "Sacra Famiglia" è di Ulrich Glantschnigg.

venerdì 14 gennaio 2011

Valle Aurina










E' la più lunga valle longitudinale a ridosso dello spartiacque delle Alpi, incisa nei calcescisti e negli ortogneiss della finestra dei Tauri - Tauernfenster, catena montuosa ricca di giacimenti minerali. I depositi di minerali metalliferi sono la ragione per l'attività mineraria intensa nella zona, dal Medioevo fino al XX secolo.

La finestra dei Tauri si trova nella più grande area di tutela ambientale dell'Europa centrale, che comprende tre parchi naturali: Alti Tauri, Vedrette di Ries - Aurina e Zillertal.
Le Alpi Aurine presentano un versante austriaco meno pendente e quello italiano più ripido, il che ha favorito - sulla parte austriaca - un accumulo di vasti ghiacciai.
Tra i ghiacciai del versante italiano ricordiamo:
  • il Picco dei Tre Signori - Dreiherrnspitze (m. 3499)
  • il Pizzo Rosso di Predoi - Rotspitze (m. 3495)
  • il Gran Pilastro - Hochfeiler (m. 3509)
Il nome della valle appare per la prima volta in un documento medievale del 1048 come "vallis quae dicitur Aurina". Il nome non deriverebbe da "aurum", ma dalla radice "auer", trasformandosi nei secoli in Ahrn.
Il torrente Aurino (Ahrnbach) ha preso il nome dalla valle.

giovedì 13 gennaio 2011

i fazzoletti della val Sarentino




La Val Sarentino conserva l'uso dei costumi tradizionali. Alcuni abiti si sono conservati nel corso degli anni, mentre altri sono stati ricostruiti in seguito a ricerche e raffigurazioni storiche.
Lo status di una donna si riconosceva dalla bellezza e ricchezza dei foulard e dei grembiuli. Secondo un setto popolare "più foulard ha una donna, più è ricca".,
Il fazzoletto da indossare tutti i giorni è di cotone, mentre quelli per i giorni di festa sono in seta e/o broccato.
Un tempo, quando l'uomo andava in città al mercato, portava in dono alla sua donna un foulard di seta colorato.
Per scoprire quando si diffuse l'uso del fazzoletto bisogna andare indietro nel tempo di quasi due secoli. Secondo alcuni storici, all'inizio del XIX secolo, le donne indossavano gonne che arrivavano appena sopra il ginocchio e un corsetto molto scollato.
Il beato Johann Nepomuk von Tschiderer (1777 - 1860), parroco e decano di Sarentino, all'inizio del 1800 iniziò a condurre una lunga lotta contro gli abiti femminili, che riteneva scandalosi. Quando Johann Nepomuk von Tschiderer divenne vescovo di Trento (1835) e il suo successore riuscirono ad imporre nel 1850 abiti femminili lunghi fino alle caviglie.
Durante la stagione estiva le donne presero ad indossare una camicetta bianca "il Pfaat" con sopra un corpetto senza maniche; mentre in inverno, sopra il corpetto indossavano una giacca corta "il Tschoap" con uno scialle sopra le spalle.

Il cappello in Val Sarentino



In Val Sarentino, gli uomini indossano il classico cappello tirolese decorato con fiori, pennedi uccelli, dcorazioni e un.... cordoncino rosso o verde:
  • se è rosso l'uomo è sposato
  • se è verde e scapolo

"un uomo senza grembiule blu, è un uomo vestito a metà"

Il grembiule blu è un elemento indispensabile nell'abbigliamento degli artigiani e contadini sudtirolesi.
Prima del 1880 il grembiule di uomini e donne, padroni o umili mezzadri, era di colore bianco. In seguito si scelse di distinguere il capo per i giorni di lavoro da quello per i giorni di festa, usando il colore blu per i giorni lavorativi.
Maggiormente diffuso è il "grembiule a pettorina" chiamato Schurz, di una tonalità di blu diversa, in base alla zona di provenienza. Molto spesso viene personalizzato con ricami, frasi o il proprio nome.
In val Pusteria, per esempio, il grembiule è di una tonalità di blu molto intensa, nelle valli ladine invece non ha la pettorina.
L'uomo sudtirolese si toglie il grembiule solo nei giorni di festa o per indossare il Tracht, o costume tradizionale.
In val Venosta il grembiule blu è in uso solo fino alla frazione di Burgusio/Burgeis mentre nella zona più vicina alla Svizzera e all'Austria si usa una camicia blu durante il primo giorno di scuola. I bambini del Tirolo ricevono il loro primo grembiule blu durante il primo giorno di scuola.

Alla scoperta dell'Italia

Emporio Daverio su RAI 5 per scoprire le meraviglie artistiche dell'Italia.

Il titolo e’ un’autoironica presa in giro, che sottolinea la volonta’ di mettere in vetrina tutte le cose che ci sono in Italia, raccontando curiosita’ che non si trovano nei libri, offrendo una lettura interpretativa del mondo visivo e artistico.

In febbraio è prevista una puntata dedicata a Bolzano e Bressanone.

Omaggio a Philippe Daverio di Giuseppe Ragazzini

mercoledì 12 gennaio 2011

Dolomiti patrimonio dell'Umanità

Le Dolomiti, tra geologia, bellezza paesaggistica, tradizioni storiche e culturali raccontate da Philippe Daverio nel programma RAI: Passepartout

lunedì 10 gennaio 2011

Epifania, la terza notte del fumo

Le giornate di NATALE - CAPODANNO ed EPIFANIA sono chiamate "notti di fumo" perchè si usa fara la benedizione con l'incenso.

Seconda la tradizione contadina, la notte dell'Epifania è ricca di presagi; durante questa notte gli animali iniziano a parlare e a predire il futuro. Il contadino ha il compito di ascoltare con attenzione la voce dei buoi e delle mucche: se ruminano fanno un rumore sordo e quindi si prevede un futuro roseo. Si prospettano, invece, giorni neri se, ruminando, le mucche i buoi singhiozzano.

I protagonisti di questa notte sono i Tre Re Magi (Caspar, Melchiore Balthasar). Tre ragazzini impersonano i Tre Re Magi e si recano di casa, in casa, cantando canzoni sacre per consegnare dei gessetti benedetti alla famiglia che li accoglie.
Il capofamiglia compirà il rito di benedizione e, facendo il giro della casa,
benedirà i quattro punti cardinali con l'incensiere, nel quale bruceranno incenso ed erbe aromatiche. Concluso questo rito utilizzerà i gessetti per aggiornare la formula di benedizione, scritta l'anno precedente, sull'entrata della propria casa e sulla porta della stalla. Modificherà l'anno, mentre rimarranno le iniziali dei nomi dei tre Re Magi.
Le lettere C+ M+ B in realtà non hanno nulla a che fare con le lettere iniziali dei nomi dei tre re Magi poichè il vero significato è "Cristo mansionem benedicat".

Esempio: 20*C.M.B.10


Guida Travel Italia per Bolzano

http://guide.travelitalia.com/it/guide/bolzano/

domenica 9 gennaio 2011

Il Sarner

Il Janggar sarentinese, meglio conosciuto come Sarner, ha origine nella Val Sarentino come parte integrante del costume tipico. Lo Jangger originario viene lavorato a maglia molto stretta, a rovescio, così che è in grado di far fronte a qualunque temperatura infatti c'è un vecchio detto della Val Sarentino che dice " quello che aiuta in caso di freddo, aiuta anche per il caldo“.
Questo indumento è' simile ad un cardigan con chiusura a girocollo, di lana color grigio chiaro o scuro e decorato, alle estremità, da un bordino di colore contrastantecomeil rosso o il verde. Per la chiusura di queste giacche vengono utilizzati bottoni in argento o peltro con la riproduzione di antichi blasoni, oppure di legno lavorato, di cuoio, di osso o di corno.