Manlio Longon (Padova 1911 - Bolzano 1 gennaio 1945), laureato in economia e commercio fu un dirigente dello stabilimento Magnesio di Bolzano, fu uomo di punta dell'antifascismo del partito d'Azione. Nel 1943 strinse contatti con gruppi e persone di Bolzano e Trento e mantenne rapporti con il CLN milanese e padovano.
Dopo l'8 settembre 1943 fu tra i promotori della Resistenza e fu presto messo a capo del CLN di Bolzano.
Con l'istituzione del Polizeliches Durchgangslager (Campo di Concentramento) in via Resia a Bolzano, dal luglio 1944, si costituì un luogo di resistenza insieme ad alcuni bolzanini per l'assistenza ai detenuti e addirittura qualche fuga ed occultamento riusciti.
Manlio Longon fu un'importante figura dell'antifascismo che cercò contatti con l'antifascismo e l'antinazismo sudtirolese come Erich Amonn, esponente dei Dableiber.
A metà del dicembre 1944 Longon cadde nelle mani della Gestapo. Fu impiccato nella sua cella il 1 gennaio 1945, dopo giorni di torture.
Durante il periodo della Liberazione furono fucilati 60 vittime tra partigiani e civili di cui 20 operai della Lancia, nove fucilati a Lasa e altrettanti a Merano.
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