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domenica 15 aprile 2012

Le Altevie Dolomitiche

    • ALTAVIA N. 1: durata 8/12 giorni - l'Altavia percorre la rotta naturale nord-orientale delle Dolomiti orientali -
    • Itinerario: Lago di Braies - Buco del Giavo - Monte Muro- Rifugio Biella- Rifugio Sennes- Rifugio Fodara Vedla - Rifugio Pederü - Rifugio Fanes - Passo Limo - Malga Grende di Fanes - Passo Tadega - Forcella del Lago - Rifugio Lagazuoi - Forcella di Lagazuoi - Passo Falzarego - Forcella Gallina - Forcella Nuvolau (Rifugio Averau) - Rifugio Nuvolau - Rifugio Scoiattoli alle Cinque Torri - Rifugio Cinque Torri - Ponte di Rocurto - Cason di Formin - Rifugio Palmieri - Forcella d'Ambrizzola - Forcella Col Duro - Forcella della Puina - Rifugio Città di Fiume - Passo Staulanza - Cas. Vescova - Forcella d'Alleghe - Rifugio Coldai - Forcella Coldai - Forcella di Col Negro - Val Civetta - Rifugio Tissi - Val Civetta - Rifugio Vazzoler - Forcella Col Palanzin - Forcella Col dell'Orso - Forcella del Camp - Rifugio Carestiato - Passo Duran - Forcella Dagarei - Forcella Moschesin - Rifugio Pramperèt - Portela Piazedel - Forcella Sud del Van de Città - Bivacco Renzo Dal Mas - Forcella di Lavaretta - Casonet de Nerville - Forcella del Marmol - Bivacco Marmol - Via Ferrate Marmol - Rifugio 7° Alpini - Val d'Ardo - Case Bortot - Bolzano Bellunese - Belluno
    Ritorno in Alta Val Pusteria: in pullman da Belluno attraverso Tai di Cadore e Cortina fino a Dobbiaco e poi proseguire fino al Lago di Braies.
  1.  ALTAVIA N. 3: durata 7/10 giorni - Partenza da Dobbiaco/ Arrivo a Longarone
  •  Itinerario: Dobbiaco - Località Rienza - Passo Suis - Forcella Serla - Passo Serla - Forcella della Chiesa - Prato Piazza - Rifugio Prato Piazza - Rifugio Vallandro - Sella Monte Specie - Val Chiara - Val di Landro- Lago di Landro- Via dei Pionieri - Monte Piano - Monte Piana - Rifugio A. Bosi - Val Popena - Sella di Popena - Passo Tre Croci - Rifugio Vandelli al Sorapis - Tondi di Sorapis - Cengia del Banco - Forcella del Bivacco - Bivacco Slataper - Forcella Grande - Rifugio San Marco - San Vito di Cadore - Sérdes - Casera Pian di Madièr - Rifugio Venezia - Forcella Ciandolada - Rifugio Talamini - Forcella di Val Inferna - Forcella Deona (Monte Rite) - Passo Cibiana - Forcella de le Ciavazole - Rifugio Bosconero - Forcella de la Toanella - Forcella del Viàz de le Ponte - Porta de la Serra - Bivacco Tovanella - Costa del Duo - Col Torondo - Longarone 
  • Ritorno a Dobbiaco: in pullman da Longarone attraverso Tai di Cadore e Cortina fino a Dobbiaco.  
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ancora

    Dobbiaco in estate

    La cittadina di Dobbiaco è divisa in Dobbiaco vecchia, nucleo a nord della strada statale intorno alla chiesa barocca dedicata a San Giovanni Battista, e Dobbiaco Nuova che giace in un'ampia conca. 
    Passeggiando per la via Conte Kunigl si possono ammirare le belle residenze cinquecentesche, mentre a sud del cimitero inizia la più antica Via Crucis del Tirolo con le cappelle risalenti al 1519.
    A destra della statale si nota il Grand Hotel Dobbiaco, che ospitò parte della nobiltà europea ma ora è di proprietà della Provincia Autonoma che l'ha trasformato in un importante centro culturale con una scuola di musica dedicata al compositore boemo Gustav Mahler, un ostello per la gioventù, e varie infrastrutture congressuali.
    • Dal 20 al 25 giugno  2012 si svolgerà per la 15 volta  l' International Choir Festival con ben 100 cori. 
    Passeggiate
    •  Dobbiaco Nuova - Lago di Dobbiaco - Dobbiaco (2 ore)
    • Dobbiaco Nuova - sorgente del fiume Drava - San Candido (1 ora e mezza)
    • Dobbiaco - rio San Silvestro - Santa Maria ( 2 ore
    • Santa Maria - sentiero della Meditazione - San Pietro a Monte. Per ritornare a Santa Maria prendere la strada a ovest passando per i masi Wegscheiderhöfen (2 ore)
    Le escursioni in montagna sono tantissime più o meno impegnative come ad esempio: 
    • giro intorno alle Tre Cime di Lavaredo con partenza dal Rifugio Auronzo a 2320 m. (4 ore)
    • Corno Fana, 2663 m., (ore 3,30/4,00), spettacolare ma impegnativo
    • Malga San Silvestro, m. 1800, (2 ore - 2ore 1/2), semplice
    • Monte Piano, m. 2324,  con partenza dal lago di Landro (3 ore), impegnativo

      venerdì 16 marzo 2012

      Cicloturismo

      L'Alta Pusteria può essere lo splendido "antipasto" di una grande escursione cicloturistica di più giorni da Lienz, nel Tirolo orientale (Osttirol), può proseguire sulla pista ciclabile della Drava, fino in Carinzia; oppure si può percorrere, a nord di Lienz, la Valle dell'Isel (Iseltal), sempre su magnifiche piste riservate.
      Chi è in vacanza stanziale in Pusteria può limitarsi ad una gita di un giorno, per la maggior parte sulla pista ciclabile che collega Dobbiaco e Versciaco (Vierschach), e poi oltreconfine prosegue fino a Lienz.
      Anzichè la pista di fondovalle, si può prendere la panoramica Pustertaler Hoehenstrasse (tratti ripidi, solo per professionisti o .. quasi!)

      Info: Region Lienzner Dolomiten, tel. 0043/4852/65333

      venerdì 28 ottobre 2011

      La "marca" di San Candido

      La “Marca di San Candido” era il più antico “mercato settimanale” della Pusteria (1303).

      Qui si tenevano a maggio il mercato per la festa del santo patrono, San Candido (era noto come “Gantagmarkt”) e in ottobre quello per la festa di San Gallo (Gallmarkt). I numerosi pellegrini, mercanti e compratori arrivavano da ogni dove e si fermavano pure alcune settimane.

      Nacquero così locande, osterie, botteghe di maniscalchi, carradori e carrettieri.

      Nel 1400 la sede giudiziaria dell’ “Alta Valle” si trasferì da Monguelfo a Dobbiaco e quest’ultima assunse un’importanza commerciale maggiore. La casa Pall, ancora oggi visibile a Dobbiaco, serviva come deposito delle merci provenienti da Venezia e destinate a raggiungere il nord. A San Candido restò l’orgoglio d’essere il centro religioso e culturale della vallata.

      La via Alemagna e le spezie

      Nel 1420 la Repubblica di Venezia conquistò il Cadore. Iniziò una nuova fase economica, politica e sociale, importante per tutta la regione. Mai come allora i confini divennero precisi, e mai come allora il popolo, stremato dalle difficoltà economiche, dalle carestie e dalla sovrappopolazione, si spostava in cerca di lavoro.

      Così Cadore, Carnia e Alta Pusteria divennero i serbatoi di approvvigionamento di legname per la costruzione di navi e di abitazioni, per il riscaldamento e per le officine di vetreria dei veneziani.

      Nacquero importanti stazioni doganali: Lienz, Sesto e Dobbiaco.

      La Via Alemagna, oggi la statale 51 di Alemagna, era la via più breve di comunicazione tra Oriente e Nord Europa. Attraverso di essa arrivavano carichi di spezie, stoffe pregiate e sete, oggetti di vetreria artistica, gioielli, ambra, profumi e per il sud partivano legnami, tessuti di lino, lana e canapa, cappelli, tappeti, orologi, tabacchi e oggetti di artigianato, soprattutto in metallo, grazie alla presenza nella zona di miniere di ferro e forni di fusione dei metalli.

      In Val di Landro, poco lontano da Dobbiaco, si trovano le vestigia dei forni di fusione, che risalgono al 12° secolo. Vi si fusero gallio e piombo, usati come lega per altri metalli, rame ed argento e persino modeste quantità di oro.

      E attraverso la via Alemagna, dal 1600 in poi, arrivarono il cacao ed il caffè, l’uva secca di Corinto, le mandorle, le noci, i frutti canditi ed i fichi secchi.
      Q
      uesti ultimi ingredienti sono indispensabili per la preparazione dello Zelten, tipico dolce natalizio!

      Gran Hotel Dobbiaco



      A ridosso della stazione ferroviaria di Dobbiaco, il Grand Hotel era all’inizio del secolo scorso, un albergo rinomato dove scendevano personalità di spicco provenienti da tutta Europa.
      Se la prima costruzione alberghiera in Dobbiaco Nuova fu nel 1872 il modesto albergo "Ampezzo", fu ben presto avvertita l'esigenza di incentivare l'afflusso dei turisti con un prestigioso Hotel, che venne costruito nel 1878 dalla "Sϋdbahngesellschaft" (Società della ferrovia del Sud) proprio nei pressi della stazione ferroviaria, dove arrivavano due treni giornalieri da Vienna.
      Costruito nello stile alpino allora di moda, in pietra e legno, l'albergo fu ampliato ripetutamente negli anni successivi, arricchito da verande, scaloni, logge.
      Fino allo scoppio della guerra il Grand Hotel fu punto di ritrovo dell'alta società internazionale e fattore determinante per lo sviluppo del turismo a Dobbiaco.
      Nel 1915 servì come ospedale vicino al fronte dolomitico e, durante il periodo fascista, fu trasformato in colonia alpina.
      Nel corso della II guerra mondiale alcune sale furono riservate all'Istituto Geografico Nazionale, quindi tutto l'edificio fu adibito a colonia estiva della diocesi di Bologna, che nel 1953 costruì una nuova ala.
      Nel 1999 il Grand Hotel Dobbiaco si è ripresentato nel suo antico splendore, accuratamente rinnovato ma in un clima ancora pregno nel suo passato storico.
      Il cuore del centro convegni è costituito dal grande Auditorio dei concerti, dedicato a Gustav Mahler e in grado di contenere fino a 460 posti a sedere e con un’acustica particolarmente riuscita.Il salone degli specchi è la cornice prestigiosa di un auditorio con una capienza di 150 persone. Ad esso si aggiungono numerose salette per seminari, ampie sale da esposizione ed un bellissimo parco.







      Castel Herbstenburg

      Il palazzo apparteneva intorno al 1500 ai fratelli Kaspar e Christoph Herbst, capitani dell'imperatore Massimiliano.
      Tra i proprietari che si susseguirono nel tempo si contano i von Klebensberg nel 1747, i conti Bossi Fedrigotti nel 1906 e i nobili romani Cavalcabo-Misuracchi che provvidero a restaurarlo negli anni sessanta.
      Il castello Herbstenburg rappresenta il centro di un complesso che si estende fino alla torre rossa nel nord est del paese. Un cunicolo sotterraneo collegava la Torre Rossa al castello. Al piano sotteraneo si trovava invece il carcere. Negli anni 1508 e 1511 il castello Herbstenburg l’imperatore Massimiliano I d’Asburgo vi soggiornò per alcuni mesi nel 1508 e nel 1511 e fu ospite dei suoi fedeli servitori Herbst.
      Il castello è di proprietà privata e non può essere visitato dall’interno

      Chiesa di S. Giovanni Battista a Dobbiaco/Toblach

      E' considerata la chiesa più bella della Val Pusteria in stile barocco. Risale al IX-X secolo. A seguito dell'incendio del 1496 venne ricostruita e ampliata ma ebbe l'aspetto attuale con il rufacimento degli anni 1764-1774 su progetto dei costruttori Rudolf Schraffl di Dobbiaco e Thomas Mayr (conoscitori dello stile tirolese dei Singer, capostipiti della scuola di Gotzens.
      L'elegante faccita con portali, nicchie e oculo centrale si presenta leggermente concava nella parte centrale.
      L'interno è sontuoso, a navata unica, capitelli a rocaille, decorazioni a stucco e affreschi realizzati da Franz Anton Zeiller di Reutte (1716-1794), con le Storie di S. Giovanni Battista e gli stuccatori Franz e Andrae Singer di Goetzens, il tabernacolo in marmo e il bassorilievo sopra la mensa dell'altare con la Deposizione di Johann Perger di Stilves, che morì proprio mentre lavorava nella parrocchiale di Dobbiaco.
      Assai pregevole è la lastra funeraria in marmo bianco dei benefattori Caspar e Christoph Herbst con le loro mogli, del 1530 circa.

      domenica 16 ottobre 2011

      Dobbiaco - Toblach


      Dobbiaco divenne un centro commerciale a partire dal XIII secolo, quando il passaggio della Strada d'Alemagna (Venezia-Augusta) fece sorgere oltre alla dogana altre infrastrutture.

      Nel 1458 ottenne dal conte Giovanni di Gorizia al concessione di un mercato annuale. Molte erano le risidenze della piccola nobiltà come: castel Herbst, Torre Rossa, Neidenstein (oggi macelleria Strobl), Biedenegg, Wiesenegg.

      Fu fino alla I Guerra Mondiale era la località turistica più conosciuta della Val Pusteria. La sua particolare posizione, all'incrocio tra l'Alta Val Pusteria e la Valle di Landro, orientata verso sud, favorì questo sviluppo.

      Nel periodo antecedente alla I Guerra Mondiale nacque la colonia alberghiera di Dobbiaco Nuova. Il Grand Hotel rappresenta ancora oggi il simbolo di un importante capitolo della storia alberghiera dell'Alto Adige.

      A Carbonin Vecchia/Altschluderbach, in casa Trenker, Gustav Mahler (1860-1911) trascorse le ferie estive negli anni 1908-1910, componendo qui il "Das Lied von der Erde", la Nona sinfonia e l'Adagio della Decima sinfonia incompiuta.


      mercoledì 13 luglio 2011

      Parco Naturale Dolomiti di Sesto




      Il parco si stende su una superficie di 11.650 ettari nei territori dei comuni dell'Alta Pusteria: Dobbiaco, Sesto e San Candido. Il territorio del parco confina a nord ovest lungo la valle di Sesto, a nord lungo la strada che porta da San Candido a Dobbiaco, a ovest lungo la Valle di Landro e a sud confina con la provincia di Belluno.

      I gruppi più importanti sono:

      - gruppo Undici con guglie fortemente frastagliate: la Cima Nove (m. 2582), la Croda Rossa di Sesto (m. 2965), la Cima Undici (m. 3092). Qui si trova la "strada degli Alpini" costruita durante la Prima Guerra Mondiale dagli austriaci e servì agli italiani dopo la conquista del Passo della Sentinella come itinerario per il rifornimento.

      - gruppo Dodici sullo sfondo della Val Fiscalina Alta: Forcella Giralba, Cima Dodici (3094)

      - gruppo della Cima Una: collega l'altopiano delle Tre Cime di Lavaredo con quello della Cima Dodici, Monte Paterno (2744) lungo la cresta di confine il territorio è fornito da una fitta rete di sentieri, creata durante la Prima Guerra Mondiale. Le Tre Cime di Lavaredo (2999) sono considerate il simbolo delle Dolomiti e costituiscono una delle mete più ambite dagli scalatori.

      - gruppo dei Tre Scarperi: la punta Scarperi (3145 m.) domina la Valle di Dentro. A questo imponente massiccio fanno parte la Punta Lavina Bianca, il Lastron dei Scarperi, la Forcella sasso Vecchio, le Cime di Sesto, la Torre dei Scarperi.

      - gruppo dei Baranci: a sud di San Candido e Dobbiaco quetso gruppo comprende la Forcella Dodici, Rocca dei Baranci, Cima Nove.

      Il paesaggio odierno delle Dolomiti di Sesto fu formato principalmente dall'acqua e dal ghiaccio dei ghiacciai negli ultimi 2-3 milioni di anni. L'acqua fu capace di contrapporsi al forte sollevamento delle Alpi.

      martedì 10 agosto 2010

      Gustav Mahler a Dobbiaco


      Nacque a Kalist (Boemia) il 7 luglio 1860 da genitori ebrei poveri, e crebbe a Iglau (Moravia). All’età di quindici anni entrò nel conservatorio di Vienna, dove studiò pianoforte e composizione, ottenne vari premi e finì gli studi nel 1878. Dal 1880 fu direttore d'orchestra e "Kapellmeister" a Hall, Lubiana, Olmütz, Kassel, Praga, Lipsia e nel 1888 divenne direttore del Teatro Reale dell'Opera a Budapest. Dal 1891 fu primo direttore d'orchestra ad Amburgo. Nel 1897 fu chiamato all'Imperial Regio Teatro dell'Opera di Vienna e ben presto ne divenne il direttore. I dieci anni della sua direzione (fino al 1907) sono considerati gli anni più brillanti nella storia gloriosa di questo teatro. Agli inizi del '900 Vienna era una delle città più grandi ed importanti del mondo, capitale di una grande impero multinazionale nell'Europa Centrale e centro molto vivace dal punta di vista artistico e culturale; Mahler conosceva molti fra gli intellettuali ed artisti che a quel tempo vivevano a Vienna, fra gli altri i pittori Gustav Klimt ed Egon Schiele.
      Il 9 marzo 1902 Mahler sposò
      Alma Schindler, di vent'anni più giovane e figliastra del noto pittore viennese Calr Moll. Alma era musicista e compositrice, tuttavia il marito le proibì di continuare a cimentarsi con la composizione, anche se appartengono alla mano di Alma delle copie manoscritte di alcune partiture di Gustav. Alma e Gustav ebbero due figlie: Maria Anna (detta Putzi, 1902-1907), che morì a quattro anni di difeterite ed Anna (detta Gucki; 1904-1988), che divenne una scultrice.
      Dopo le sue dimissioni si impegnò quale direttore ospite presso la Metropolitan Opera House a New York (due stagioni) e più tardi assunse la direzione della Philharmonic Orchestra di New York. Quando nel 1911, nel mezzo della stagione concertistica, si ammalò gravemente (endocardite maligna), fu suo desiderio di essere portato a Vienna, dove il 18 maggio 1911 morì.