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mercoledì 6 giugno 2012

Attenzione alle .... streghe!

La Val Badia è ricca di luoghi e leggende spaventose con streghe, orchi, salvarie (donne selvatiche) come:
a Plan de Corones c'è la pietra delle streghe - il passo delle Erbe, tra la Val Badia e la Velle Isarco, è stregato - sullo Sciliar sono ancora visibili quelle che vengono chiamate le "sedie delle streghe" - superato il passa del Famzarego per andare a Cortina si incontra il Sass de Stria (sasso della strega).
Le streghe della Val Badia, raramente erano descritte come belle donne, anzi, si diceva fossero vecchie e brutte, spiriti cattivi e pericolosi, dai quali stare alla larga. Abitavano il Col Alt, il Col Malàdat, il Gardenacia.
Il corrispettivo maschile erano gli orchi, uomini brutti, sporchi, violenti e dispettosi che abitavano dalle parti di Colfosco, nei Crap del Sela e del Bec del Mezdì.
Nessun viandante si azzardava di notte lungo i sentieri di montagna. Si sussurano ancora oggi storie di uomini e donne uccisi nella notte da streghe che si trasformavano in valanghe o in bestie feroci, bellissime salvarie velate he accendevano il desiderio degli uomini  e si facevano inseguire fino a che lo sventurati non precipitava da un burrone o in una forra.
Ancor oggi, come esorcismo con tro il malocchio e le fatture, sono appese sui balconi o dietro alle porte delle "streghe" in tessuto a cavalcioni sulla scopa.

mercoledì 31 agosto 2011

S. Caterina di Briè ad Aica di Fiè

Situata lungo l'antico percorso che sulla sinistra del fiume Isarco univa la val di Tires e la zona di Fiè sorge la piccola chiesa di s. Caterina d'Alessandria, protettrice dei carrettieri e dei viandanti.

Nella parte sud della chiesa si possono ammirare gli affreschi appartenenti alla cosiddetta scuola pittorica bolzanina (Hans Stotzinger e Konrad Erlin), che risalgono al 1420: S. Cristoforo e S. Michele e due registri in undici scene degli episodi della vita di S. Caterina d’Alessandria, secondo la versione di Jacobus da Voragine (abbattimento dell'idolo, la Santa davanti all'imperatore Massimino, in carcere, mentre disputa con i filosofi, la conversione dell'imperatrice, la flaggellazione, il supplizio della ruota, la decapitazione e la tumulazione).

S. Costantino di Fiè allo Sciliar

La chiesetta di S. Costantino sorge tra i paesi di Fiè e Siusi con il massiccio dello Sciliar sullo sfondo.

Sulla parete destra della navata è murato un rilievo del XV secolo che rappresenta una figura maschile incoronata, in cui si vuole riconoscere Costantino che salva un fanciullo da un lupo rabbioso. L'altare maggiore in stile rococò risale alla metà del XVIII secolo è stato derubato a più riprese tra il 1964 e il 1974 della bella pala d'altare che raffigurava S. Costantino (opera di Josef Adam Moelckh, 1762), delle statue e di altre figure mobili.


martedì 30 agosto 2011

Chiesa di S. Margherita di Fiè

La chiesa gotica del XV secolo fu ricostruita su quella romanica dedicata a S. Lorenzo. Essa presenta una bella volta a nervature, abside poligonale, portali ad ovest e a nord a sesto acuto. Il campanile, con finestre a ogiva, ha un tetto basso a piramide.

Nel corso dei restauri sono tornate alla luce, tra il 1975 e il 1978, all'interno sulle pareti sud e nord sette ampie scene della Genesi, dell'Annunciazione, della Passione, del Giudizio universale, affrescate intorno al 1600 dal pittore bolzanino Joakob Menn, commissionate dai signori Khuepach, i cui stemmi sono raffigurati sulle vele delle volte. Della stessa epoca, ma di altra mano, è la Crocifissione. L'altare barocco è stato distrutto dopo la sua rimozione a seguito dei estauri "poco sensibili" del 1893-1894.

Altare a portelle: commisisonato dalla famiglia Kuepach intorno al 1580. Nello scrigno e rappresentata la Crocifissione sotto un elaborato baldacchino, con le statue di Cristo, Maria e Giovanni sullo sfondo Gerusalemme e nei sei piccoli tabernacoli sei Angeli con gli strumenti della Passione. Le portelle contengono nella parte interna i rilievi dei SS. Lorenzo, Caterina, Margherita e Afra, mentre all'esterno sono dipinti i SS. Pietro, Paolo, Ultico e Giovanni Evangelista. nellos crigno della predella è il gruppo del Commiato di cristo, nelle portelle sono dipinte le SS. Barbara, Maddalena, Ursola e Dorothea.


(da: I luoghi dell'arte, Gioia Conta)

Silvester Miller o Molitor

Silvester Miller (Muller o latinizzato Molitor) che a Bolzano ebbe una bottega durante il passaggio del tardo gotico e le tendenze del primo Rinascimento tedesco (scuola augustana) è l'autore di alcune opere importanti come l'altare a portelle della chiesa i S. Pietro in Colle di Fiè.

Il piccolo altare presenta il vecchio schema dellos crigno con predella es emplice baldacchino che inquadra le statue di S. Pietro e dei due SS. Giovanni; all'interno delle portelle sono rappresentati in rilievo S. Giacomo e S. Andrea, all'esterno è dipinta l'Annunciazione. Si trova anche il suo monogramma S.M. 1510.

giovedì 25 agosto 2011

Chiesa dell'Assunta


La chiesa dedicata all'Assunta è uno dei più begli esempi di architettura tardogotica della regione. Fu eretta tra il 1515 e il 1525 , affidata nel 1520 da Leonhard di Fiè al maestro Sigmund. Il presbitterio fu ristrutturato in forma barocca da Johann Muessack di Sistrans (Innsbruck) e decorato da Josef Poegl tra il 1741 e il 1743. Ai rpimi del '900 fu distrutto il presbiterio barocco e sostituito in stile neogotico.

Dall'arredo interno di grande qualità è il pulpito proveniente dalla chiesa dei Domenicani di Bolzano e la cantoria. Inoltre sono conservate due opere di grande valore artistico come: l'altare a portelle gotico del maestro Narciso (1488), che ebbe bottega a Bolzano e il Crocifisso romanico del XII secolo appeso sopra l'arco trionfale per motivi di sicurezza.

lunedì 11 luglio 2011

Parco Naturale Sciliar-Catinaccio

Il parco naturale Sciliar-Catinaccio è stato istituito nel 1974, interessa una superficie di 6.796 ettari; ad esso si aggiungono 6.705 ettari della zona di tutela paesaggistica dell'Alpe di Siusi.

Si tratta di uno dei parchi altoatesini di minore estensione, delimitato dalla Val d'Isarco, dalla Val Gardena. La superficie del parco è compresa nei comuni di Castelrotto, Fiè allo Sciliar e di Tires.

La particolare geologia di questo lembo delle Dolomiti Occidentali ha imposto una geomorfologia a gradoni, in cui ampi pianori si alternano a pareti verticali.

L'Alpe di Siusi è un altopiano ondulato, ritenuto il più grande pascolo d'alta quota delle Alpi e d'Europa. La maggior parte dell'Alpe è costituita da ampi prati e pascoli, punteggiati da isolati gruppi di alberi, tra cui larici, pini cimbri, abeti rossi e ontani verdi.

Il massiccio dello Sciliar, montagna dai mille volti; visto dalla conca di Bolzano assume l'aspetto di un enorme panettone con la cima pianeggiante a cui si affaciano la Punta Santner e la Punta Euringer. Da nord la montagna si presenta più elegante e slanciata con i due contrafforti appuntiti separati dalla Gola di Siusi. Il versante sud invece non ha alcuna somiglianza con gli scenari visibili da tutte le altre direzioni. Da est ci si presenta davanti ad una sorta di negativo del versante occidentale, addolcito dalla vastità dell'Alpe di Siusi, che gli si impone davanti e dalal lunga dorsale che congiunge le guglie di Punta Santner e Punta Euringer ai denti di Terrarossa.

L'estremità più meridionale del parco si estende oltre il Passo Molignon, incorparando la pozione più settentrionale del Gruppo Catinaccio.

La flora dello Sciliar comprende: il raponzolo, l'orecchia d'orso, la potentilla, l'arnica, la genziana, il giglio martagone, la vedovina e la stella alpina.

La fauna del parco comprende: il camoscio, il capriolo, lo scoiattolo, il falco pellegrino, la salamandra, la cincia, il fagiano montano.

mercoledì 3 novembre 2010

Le streghe altoatesine

Il luogo "cult" delle streghe altoatesine è l'Alpe di Siusi, l'altipiano più esteso d'Europa.
Riti propiziatori pagani si svolgevano qui già in tempi preistorici. L'ampiezza dell'altipiano, la natura maestosa incutevano terrore e paura, e gli spiriti della natura dovevano essere invocati per avere raccolti buoni e poche tempeste.
Questi riti, dopo la cristianizzazione, vennero considerati diabolici, così come diabolici erano i luoghi di culto.
Due sono ancora oggi i luoghi mistici nei dintorni dell'Alpe di Siusi, dove le streghe sono protagoniste: le sedie o "Hexenstühle" e le panche o "Hexenbänke" (sono formazioni rocciose dove, secondo la credenza popolare, proprio la notte di Santa Valburga si riunivano le streghe per il Sabba).

Negli anni compresi tra il 1506 e il 1510, nel castello di Presule, sede del tribunale di Fié, si sono svolti nove processi, i più antichi condotti in tutto il Tirolo nei confronti delle streghe.
Dinanzi alla corte, presieduta da Leonhard von Völs, accanito persecutore di streghe, furono portate nove donne.
Le donne, processate e giustiziate in modo atroce (dal rogo allo squartamento), venivano accusate di causare tempeste e rovinare il raccolto, di partecipare a sabba infernali, voli notturni su scope, uccisione di bambini non ancora nati, abiura e molti altri misfatti.

lunedì 28 giugno 2010

Castel Presule

Castel Presule si trova nel comune di Fiè allo Sciliar, sull'altipiano dello Sciliar nel cuore delle Dolomiti.
Sin dalle origini è legato ai Signori di Fiè, ministeriali del vescovo di Bressanone e quindi feudatari dei conti di Tirolo che lo costruirono intorno al 1200 e lo ebbero in proprietà fino al 1804, quando si estinse l'asse ereditario. Il più noto signore del castello, nel suo massimo splendore, è stato il conte Leonhard con Voels (1458 - 1530). In italiano è talora indicato come Castel Colonna. Questo perché i Völs (Fiè), ad un certo punto, sotto Leonardo II, cominciarono ad aggiungere il cognome Colonna al proprio. Il motivo non è chiaro: per alcuni i signori di Fiè sarebbero stati un ramo dei Colonna romani arrivati in Tirolo nel XII secolo; per altri, invece, Leonardo I di Fié avrebbe partecipato alla battaglia di Lepanto al fianco di Marcantonio Colonna, affermando che la sua famiglia era originaria dei Colonna di Tuscolo. Per una terza versione, Marcantonio Colonna avrebbe adottato Leonardo, per poter ostentare l'appartenenza ad una nobile casata romana. Più probabilmente però, Leonardo di Fiè chiese ed ottenne semplicemente di poter aggiungere quello dei Colonna al proprio nome.
Sulla collina su cui si innalza la torre, alta 13 metri, con arco d'entrata a tutto sesto. Sul portale esterno ci sono gli stemmi dell'Austria, del Tirolo e di Leonhard che fu valente uomo d'armi, affascinante e contradditoria personalità tra il Medioevo e il Rinascimento imparentato attraverso tre matrimoni alle più prestigiose casate della regione (Regina Thun, Katharina Firmian, Ursula Montfort). Era amico personale di Massimiliano I d'Asburgo, fu esattore imperiale della miniera di sale di Hall. La cappella è dedicata a Sant'Anna.
Estintasi la casata dei Voels, iniziò un progressivo degrado fino al 1981, quando è sttao acquistato dal Kuratorium Schloss Prosels.