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giovedì 18 ottobre 2012

Museo Ursus ladinicus di San Cassiano Badia, l'orso preistorico delle Dolomiti

Per raggiungere la grotta delle Conturines ci vogliono 4 ore di cammino per un dislivello di 1000 metri.
grotta delle Conturines

La grotta fu scoperta il 23 settembre 1987 da Willy Costamoling di Corvara. Quel giorno Costamoling entrò per caso in un anfratto sotto la Cima delle Conturines. Non poteva certo immaginare che avrebbe fatto una scoperta unica: davanti a lui si aprì una grotta gremita di ossa dell’orso “delle caverne”, un animale estinto, il cui ritrovamento ha dato informazioni importanti sulle Dolomiti in epoca preistorica. Negli anni successivi alla scoperta la grotta è stata studiata, scavata ed esplorata sistematicamente da un gruppo di ricerca dell’Università di Vienna sotto la guida del professor Gernot Rabeder.

Fu una scoperta unica, considerando fra l’altro che quella delle Conturines è la grotta più alta mai ritrovata, con reperti dell’orso e del leone delle caverne. L'eccezionalità del ritrovamento delle Conturines consiste anche nel fatto che si tratta della prima e per ora unica traccia dell’orso delle caverne dell'intera zona dolomitica e la conferma che si trattava di orsi vegetariani quindi, durante il periodo interglaciale di circa 40.000 anni fa, il clima  era estremamente caldo e il limite degli alberi (oggi a circa 1900 metri) raggiungeva quasi l’ingresso della grotta, a 2800  metri!
Il museo si trova a San Cassiano Badia che è una sede distaccata del Museum Ladin di San Martino in Badia. Si sviluppa su tre piani: 
al piano superiore l'esposizione inizia con la formazione delle Dolomiti, presentando i bellissimi fossili che caratterizzano la zona di San Cassiano,
Ammoniti
Ammoniti
Ammoniti
Bellerophon
Claraia Clarai
Coralli
Barriera corallina
come nascono i fossili
 per poi raccontare la formazione della grotta, la storia della scoperta e lo scavo. 
Vengono inoltre spiegati, attraverso l'esposizione di reperti originali, tutti gli aspetti dell'ambiente e della vita dell’orso delle caverne.  
Nei sotterranei del museo si trova la “grotta dell’orso”, una ricostruzione di alcuni ambienti della grotta delle Conturines, dove si potrà ammirare “l’orso che dorme”.
Nascita delle Dolomiti, patrimonio dell'Umanità

martedì 20 marzo 2012

Franz Tavella

Franz Tavella, scultore, nacque a La Valle nel 1844 e morì a Bressanone nel 1931. Iniziò lavorando come falegname fino a quando fu notato dal fondatore della Scuola d'Arte di Ortisei in Val Gardena (Ferdinand Demetz), notò il suo talendo artistico e gli insegnò la scultura artistica.
Franz Tavella si trasferì a Vienna dove frequentò per due anni l'Accademia delle Belle Arti.
Nel 1895 fu premiato a Innsbruck per la statua raffigurante Sant'Anna con Maria, attualmente esposta nella chiesa parrocchiale di Pieve di Livinallongo. Nel 1897 venne premiato a Bolzano e nel 1900 a Parigi alla Esposizione Mondiale per la sua Pietà, attualmente sita nella cappella del cimitero di Bressanone.
Nel 1905 si trasferì a Bressanone dove morì in povertà.
Le sue opere:
  • San Giuseppe nella chiesa dei Francescani di Bolzano
  • gruppo del Rosario nella chiesa di S. Giuseppe a Campodazzo
  • Sant'Anna nella chiesa di Colma
  • la Pietà nella cappella del cimistero di Bressanone
  • Madonna con Bambino a La Villa
  • Maria con Sant'Anna e San Giuseppe a Pieve di Marebbe
  • la Pietà nella chiesa di S. Maddalena a Casies
  • Madonna con Bambino a La Villa
  • Sant'Anna a Badia
  • ecc.

domenica 18 marzo 2012

.. nel regno dei Fanes ..






Base delle escursioni nel Parco di Fanes, al termine della valle di Tamersc-Rudo, è il Rifugio di Pederù (1548 m.). Con jeep navetta (da dicembre ad aprile con gatto delle nevi) o a piedi per buoni camminatori, si può salire ai rifugi di Fodara, Munt de Sennes, Lavarella.
Da Sennes, per esempio, si può conquistare la cima dell'omonimo monte in 6 ore.
Le escursioni alpinistiche più classiche sono sul Col Bechei (da Pederù 6-7 ore per il Passo Limo andata e ritorno), Cima Nove, Cima Dieci, Lavarella, ecc.
E per vedere colonie di marmotte? Dal rifugio Lavarella il sentiero 13 attraversa il Plan dle Sarenes, che ne è popolato copiosamente.
Suggestivi i percorsi che scollinano nelle valli vicine: dalla Forcella della Croce a La Valle, dalla Forcella Medesc a La Villa, dal Col de Locia a San Cassiano, addirittura fino a Cortina per il passo Limo e Gran Fanes (9 ore).
Un'altra traversata che regala emozioni è da Fodara Vedla a Malga Ra Stua col sentiero 9, già in pieno territtorio ampezzano.
Un'escursione alternativa da Rina a Munt da Rina e al Col dal Lè (2175 m.), ai piedi del Putia.

domenica 30 ottobre 2011

Castel Colz - Ciastel Colz

Il nome di questo castello nella frazione di La Villa è legato alle avventure di Franz Wilhelm Prack (o Brack) zu Asch, detto il Gran Bracùn ("il Braccone"), un cavaliere crudele e allo stesso tempo cortese realmente esistito (nella seconda metà del XVI secolo), che vive nelle storie e leggende della Val Badia, e che sarebbe stato ucciso proprio da un membro della famiglia Colz.
La residenza denominata anche la "gran ciasa" o "Rubac", fu eretta nel 1537 da Giovanni di Rubàc, a cui era stata data libertà di costruzione dall'imperatore Ferdinando I. Giunta ai Colz alla fine del XVI secolo, fu trasformata nel corso dei secoli in casa di riposo, quindi in una scuola ed ora in un elegante albergo.

La leggenda del Gran Bracùn

In bilico tra verità e leggenda, si narra che ai primi del XV secolo il ponte vicino a la Villa fosse stato manomesso dai Vinighesi invidiosi, allora proprietari dei pascoli della zona, nella speranza che il cavaliere Gabriele di Brack, venendo spesso dalla valle di Marebbe a far visita alla fidanzata al Castello di Podestagno, precipitasse un giorno nella forra. Un giorno invece il cavaliere, giunto sull’orlo del baratro e accortosi del tranello, spronò il destriero, che con un incredibile balzo superò l’ostacolo, lasciando i nemici con un palmo di naso.

sabato 27 novembre 2010

Santo Ujöp Freinademetz

















Il 5 ottobre 2003 padre Josef Freinademetz, verbita originario di Oies-Badia, è stato proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II. Fu un missionario ladino che ha trascorso gran parte della sua vita in Cina. Giuseppe Freinademetz nacque il 15 aprile 1852. Era il quarto dei 13 figli di una famiglia di contadini del comune di Badia/Oies.

Fu ordinato sacerdote nel 1875. Dopo due anni di servizio a San Martino in Badia, in qualità di cappellano ed insegnante, decise di abbandonare la sua valle. Si recò a Steyl, in Olanda, dove il 27 agosto 1878 entrò a far parte del neonato ordine dei verbiti e si preparò alla vita missionaria. Nel marzo del 1879 partì alla volta della Cina in compagnia del futuro vescovo Johann Baptist Anzer. I due missionari trascorsero un primo periodo a Hong Kong ed a Saikung e nel 1881 fondarono la missione dello Shantung del sud, che riuniva allora circa 158 cristiani. In questa missione Freinademetz lavorò per ben 30 anni.

Lavorare nella Cina di quei tempi non era cosa facile: con un mulo ed un carro Freinademetz si recò in visita alle singole comunità, attraversò a piedi monti e colline per raggiungere i paesi più sperduti e portare ai cinesi la buona novella.

Non si lasciò scoraggiare dalle innumerevoli difficoltà, dalle delusioni e dai pericoli che incontrava. Lo stile di Freinademetz era quello della condivisione: peregrinava tra i cinesi imparando i loro usi e costumi, parlando sempre meglio la loro lingua, vestendosi come loro e portando la treccia, vivendo come povero tra i poveri. Ed i cinesi gli diedero un nuovo nome: lo chiamarono "Fu Shen-Fu", che significa "padre della Fortuna".

Giuseppe Freinademetz morì di tifo il 28 gennaio 1908 a Taikia. Già prima di contrarre il tifo il suo fisico era gravemente provato: una grave debilitazione della laringe e dei polmoni gli rendeva difficoltoso parlare. Ma all'offerta di un periodo di riposo da trascorrere nella sua terra rispose: "Per i miei cinesi - scrisse tra l'altro - voglio vivere e morire".Il corpo del sacerdote verbita fu sepolto nel cimitero di Taikia.

La missione di Freinademetz è contrassegnata da un profondo rispetto del popolo cinese e da un grande amore per esso. Era sudtirolese, ma la Cina divenne la sua nuova patria, tanto che disse: "Sono già più cinese che tirolese e voglio rimanere cinese anche in cielo"

Badia

Il comune di Badia dista 83 km. da Bolzano, sorge a 1315 m. s.l.m. e conta oltre 3.000 abitanti. Si trova nel comprensorio dell'Alta Badia, sulle Dolomiti al confine con il Veneto.
Si parla il badiotto, antico idioma romanzo nella sua forma locale.
Il comune di Badia comprende le frazioni di:
  • La Villa - Stern - La lla
  • Pedraces - Pedratsches - Pedraces
  • San Cassiano - Sankt Kassian - San Ciascian
  • San Leonardo - Sankt Leonhard - San Linert
Fra le montagne del comprensorio, su cui si trovano importanti parchi naturali come il Parco naturale Fanes - Sennes e Braies ed il Parco regionale Puez-Odle, sono da ricordare nella parte est del comune le vette dolomitiche del Lagazuoi (2.778 m), Cima Cunturines (3.064 m), la Varella (3.055 m), Sasso della Croce (2.907 m), Cima Dieci (3.023 m), e ad ovest la Gardenaccia (2.500 m).

La Val Badia è anche celebre come meta per escursionisti di montagna e sciatori!