Tra il 1945 e il 1948 transitarono dai passi alpini dell'Alto Adige, per raggiungere i centri di accoglienza, i "sopravvissuti" al massacro dei lager nazisti e gli Ebrei che erano riusciti a salvarsi per raggiungere i porti marittimi ad imbarcarsi per la Palestina (allora sotto mandato brittanico) o per gli Stati Uniti d'America.
Sui documenti venivano segnalati come "jewish displaced persons” (she’erith hapletah, in ebraico) e furono più di 50.000 persone che attraversarono i confini tra l'Austria e l'Italia.
I passaggi più noti sono certo quelli avvenuti
nell’estate del 1947 attraverso il Krimmler Tauern (il Passo dei Tauri in Valle
Aurina), m. 2634: migliaia di uomini, donne e bambini, a volte anche molto piccoli,
percorsero a piedi, di notte, questo impervio sentiero di montagna posto
all’estremo lembo settentrionale della provincia.
Il Krimmler Tauern era un sentiero usato per secoli da
mandrie e greggi per la transumanza, bracconieri e contrabbandieri, pellegrini
e fuggiaschi, che divenne in quei pochissimi mesi il percorso privilegiato alla
volta dell’Italia.
Altri passi alpini, utilizzati per questo esodo, furono il Brennero dove gli Ebrei venivano mescolati - con documenti falsi - ai soldati italiani che tornavano a casa, e infine il Passo Resia.
Viktor Knopf, ebreo, era guida che accompagno gli ebrei sopravissuti attraverso i Tauri.
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