giovedì 16 febbraio 2012

Donne barbute e ......



Nel tardo medio evo la partica devozionale segnava dei confini assai labili tra i due sessi. Diversi testi ed effigi non solo accennano a donne barbute, ma anche a uomini con le prese con l'allattamento Gesù nel ruolo di madre che partorisce e allatta. Maria redentrice che, in abiti talari, somministra l'Eucarestia.
Quando si voleva dimostrare la natura umana di Cristo, condizione indispensabile per la redenzione, la rappresentazione del Verbo era spesso rappresentata da una figura femminile.
Anche la Chiesa era allegorizzata nel medioevo con sebianze femminili.
Ciò diede luogo a numerosi dibattiti su Gesù nel ruolo di madre; del resto la maternità non si connotava solo attrverso l'amore e il nutrimento a fini riproduttivi, ma era intesa anche come cibo divino per la redenzione...
Teologhi e artisti nel Medioevo vedevano nel corpo umano la sintesi tra femminile e maschile.
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Santa Vilgefortis o Kummernis o Liberata, un pregevole esempio lo troviamo dipinto nella Chiesa dei Domenicani a Bolzano.

Santa Vilgefortis è una figura leggendaria, la cui esistenza non è storicamente provata, ma che riveste tuttavia un ruolo preminente nell'immaginario cristiano di tutta Europa, con particolare riguardo alla Baviera e al Tirolo. Il gesto eclattante di questa santa è l'aver disobbedito al padre, re del Portogallo precristiano, che voleva dare in moglie al re di Sicilia, anch'egli pagano. Vilgefortis si era però convertita al cristianesimo e rifiuta il matrimonio.
Poichè il padre non mostrava alcuna comprensione, Vilgefortis pregò Dio di farle crescere una folta barba, deturpandone irrimedialmente la bellezza. Il padre mosso dall'ira, la fece crocifiggere.

(Storie di cittadine dal medioevo a oggi, S. Clementi e M. Verdorfer)

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