domenica 11 dicembre 2011

Dal 1914 al 1998 in Alto Adige/Südtirol

1914 - scoppia la I Guerra Mondiale
1915 - l' Italia dichiara guerra all'Austria (23 maggio)
1918 - la monarchia austroungarica si trasforma in uno stato confederato. Sul fronte meridionale è armistizio fra Italia e Austria. L'esercito italiano occupa il Sudtirolo e parte del Tirolo settentrionale. Non ci sono combattimenti.
1919 - in base al trattato di pace firmato a Saint Germain, l'Alto Adige viene attribuito all'Italia senza alcun obbligo di tutela della minoranza tedesca. Il governo ed il re Vittorio Emanuele, tuttavia, assumono impegni precisi in questa direzione.
1920 - il 10 ottobre l'Italia annette ufficiclmente il Sudtirolo.
1921 - il 21 aprile un gruppo di squadristi fascisti uccide a Bolzano un maestro elementare, Franz Innerhofer, che diventerà poi il simbolo dell'opposizione sudtirolese del regime di Mussolini.
1922 - alla fine di ottobre il governo italiano revoca tutte le disposizioni speciali già emanate a favore delle minoranze linguistiche
1923 - il 21 gennaio è istituita la provincia di Trento, comprendente anche l'Alto Adige. Introduzione della toponomastica italiana, che sostituisce quella in lingua tedesca. L'italianizzazione del Sudtirolo ha inizio: il programma della trasformazione è opera di Ettore Tolomei, nazionalista roveretano incaricato dal nuovo regime.
1924 - Adozione dei primi provvedimenti del "programma in 23 punti" di Tolomei: uso esclusivo della lingua italiana negli uffici pubblici, chiusura di gran parte delle scuole tedesche, esproprio dei rifugi dell'Alpenverein, incentivi all'immigrazione da altre regioni d'Italia, ecc.
1925 - prime forme di opposizione al regime: nascono le Katakombenschule, per iniziativa del canonico Michael Gamper, scuole clandestine dove maestri e maestre insegnano la lingua tedesca.
1926 - abolizione dell'antica istituzione dell'autonomia comunale: i podestà prendono il posto dei sindaci e devono rispondere al prefetto; a seguito di una riforma statale nascono le provincie di Trento e Bolzano
1933 - l'avvento del nazionalsocialismo in Germania è motivo di speranza per molti sudtirolesi, specialmente giovani. Viene fondato il Völkischer Kampfring Südtirol, associazione vicina alle posizioni del regime di Hitler. Il Fuehrer viene visto come il possibile liberatore del Sudtirolo dall'oppressione del fascismo.
1935 - la realizzazione della zona industriale di Bolzano è accompagnata da una massiccia immigrazione di lavoratori, con le loro famiglie, da altre regioni d'Italia, in particolare dal Veneto. Aprono gli stabilimenti della Montecatini, della Lancia, del Magnesio e delle Acciaierie.
1938 - la Germania di Hitler annette l'Austria e la minaccia nazista incombe al passo del Brennero. Mussolini ottiene dal Fuehrer rassicurazioni sull'intoccabilità del confine italiano. Cade ogni possibile rivendicazione sul Tirolo del Sud!
1939 - in occasione di un incontro a Berlino tra l'ambasciatore italiano e Heinrich Himmler, capo delle SS, vengono decise le cosiddette "Opzioni", in virtù delle quali i sudtirolesi avrebero potuto scegliere se restare nella propria terra - rinunciando alla propria identità culturale - oppure optare per la cittadinanza tedesca e lasciare per sempre l'Alto Adige
1940 - l'Italia entra nella II Guerra Mondiale al fianco della Germania nazista.
1943 - dopo l'armistizio, le truppe tedesche occupano la provincia di Bolzano che,insieme a quelle di Trento e Belluno, andrà a costituire la zona operativa denominata Alpenvorland
1944 - durante l'occupazione tedesca dell'Alto Adige, molti cittadini italiani ma anche alcuni sudtirolesi come Mayr Nusser, pagano con la morte immediata o la deportazione la loro opposizione al nazionalsocialismo! La comunità ebraica di Merano, anche grazie alle complicità locali, viene deportata nei campi di concentramento e quasi completamente
sterminata.
1945 - le truppe alleate entrano a Bolzano. Dopo pochi giorni, a guerra finita, nasce la SVP - Südtiroler Vokspartei, il partio di raccolta sudtirolese.
1946 - con il Trattato di Parigi vengono riconosciuti i confini dell'Italia al Brennero. I ministri degli esteri di Italia e Austria, Alcide De Gasperi e Karl Gruber, firmano un accordo per l'autonomia dell'Alto Adige.
1947 - reazioni all'Accordo di Parigi e allo Statuto: sono insoddisfatti i rappresentanti del gruppo linguistico tedesco, per i quali un'autonomia di tipo regionale non è una garanzia adeguata per la minoranza sudtirolese.
1948 - prime elezioni del Consiglio regionale e di quello provinciale. Si tratta delle prime consultazioni elettorali democratiche dopo quelle comunali del 1922.
1949 - lo Statuto viene ratificato dall'Assemblea Costituente
1954 - la Südtiroler Volkspartei - SVP -, il partito di raccolta sudtirolese, protesta con il Governo di Roma per la lentezza nell'applicazione delle disposizioni previste dall'Accordo di Parigi
1956 - fra l'Italia e Austria iniziano le trattative per rendere esecutivo l'Accordo di Parigi del 1946, nel frattempo si verificano i primi attentati dinamitardi firmati dagli irredentisti sudtirolesi. L'autonomia regionale non piace ai sudtirolesi, che non si sentono garantiti
1957 - il governo annuncia la concessione di aiuti statali per la costruzione di alloggi sociali a Bolzano. Proteste della SVP che teme un arrivo massiccio di immigrati dalle altre regioni del paese. Il 17 novembre a Castel Firmiano/Sigmundskron, nei pressi di Bolzano, si tiene una grande manifestazione di protesta antiitaliana organizzata dall'SVP di Silvius Magnago. Lo slogan è "Los von Trient", via da Trento.
1958 - il partito della stella alpina, SVP, presenta al Senato un progetto per una nuova autonomia.
1959 - lo stesso progetto viene presentato anche alla Camera dei Deputati.
1960 - su "invito" del ministro degli esteri austriaco Bruno Kreisky, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite adotta una risoluzione per sollecitare le parti - Italia e Austria - a risolvere le controversie e ad attuare l'Accordo di Parigi.
1961 - arriva al suo culmine la stagione degli attentati dinamitardi: nella notte fra l'11 e il 12 giugno, la cosiddetta "notte dei fuochi", saltano in aria 47 tralicci dell'alta tensione nella zona di Bolzano e Merano. Ci sono anche vittime tra i militari e le forze dell'ordine italiane. Nello stesso anno prendono il via i lavori della "Commissione dei 19", istituita per studiare l'attuazione dell'autonomia.
1962 - i ministri degli esteri italiano e austriaco si incontrano a Venezia per cercare di superare le divergenze sulla questione altoatesina.
1963 - il governo di centrosinistra presieduto da Aldo Moro porta per la prima volta all'esame dell'esecutivo la problematica dell'Alto Adige.
1964 - la Commissione dei 19 conclude i propri lavori presentando al Governo un pacchetto di 110 provvedimenti da adottare in favore della popolazione altoatesina.
1965 - Aldo Moro in rappresentanza del Governo italiano e Silvius Magnago come rappresentante politico e istituzionale della provincia di Bolzano conducono un negoziato sulla base delle proproste dei "19". Le misure diventeranno 137 e saranno accompagnate da un calendario operativo che scandisce i tempi della loro attuazione.
1969 - a Merano si tiene un congresso straordinario della SVP al quale, Magnago, propone l'accettazione del cosiddetto "pacchetto". Ad attuazione ultimata, l'Austria si sarebbe impegnata a rilasciare una "quietanza liberatoria", una dichiarazione di chiusura della vertenza. Magnago riesce far passare la sua mozione, sia in stretta misura. Il sì al pacchetto, precisa però l'Obmann Silvius Magnagno, non significa la rinuncia definitiva alla richiesta di ulteriori garanzie a tutela della minoranza tedesca.
1972 - il Parlamento italiano approva il secondo Statuto di Autonomia: gran parte delle funzioni della regione Trentino/Alto Adige passano ora alle due provincie autonome di Trento e di Bolzano.
1981 - la popolazione italiana dell'Alto Adige, in base al censimento appena effettuato, scende al di sotto della soglia del 30%. L'obbligo della dichiarazione di appartenenza etnica scatena una conflittualità legata alla percezione, da parte degli italiani, di ingiustizie nella distribuzione delle risorse sociali e nell'assegnazione di posti di lavoro pubblici sulla base del criterio della proporzionale etnica.
1984 - a Innsbruck nel corso di una manifestazione popolare organizzata nell'anniversario della morte di Andreas Hofer, un gruppo di sudtirolesi sfila per le strade cittadine portando sulle spalle una corona di spine, come rappresentazione del "tormento dei sudtirolesi nello stato italiano"
1985 - alle elezioni amministrative inatteso successo dell'MSI (Movimento Sociale Italiano che dal 6,3% passa al 22,5% di voti), promotore di una petizione per l'abolizione di alcune norme fondamentali dell'autonomia.
1986 - al congresso SVP di Merano protesta inattesa degli "Schuetzen" che irrompono in sala inneggiando all'autodecisione.
1987 - ritornano gli attentati; in pochi giorni una serie di bombe e raffiche di mitra colpiscono obiettivi "italiani": case abitate da militari o caserme dei carabinieri. Gli attentati portano la firma di "Ein Tirol".
1988 - per iniziativa del governo di centrosinistra, il Parlamento vara una serie di misure previste dal Pacchetto. Ancora attentati a Bolzano e dintorni. Viene colpita anche la sede RAI di Bolzano.
1989 - una legge modifica lo Statuto di Autonomia sulla questione dei rapporti finanziari tra lo Stato e le Provincie autonome: a Bolzano e Trento vanno, in maniera automatica e quasi totale, le entrate fiscali percepite dallo Stato sul territorio regionale.
1991 - Silvius Magnago lascia la presidenza dell'SVP al senatore Roland Riz. A Bolzano il Parlamento istituisce una sezione distaccata della Corte d'Appello, una misura non prevista dal Pacchetto.
1992 - il governo di Roma emana le ultime norme di attuazione previste dal Pacchetto. Dopo un dibattito in Parlamento, anche Vienna dichiara chiusa la vertenza. Il 19 giugno 1992 la quietanza liberatoria viene firmata dall'Italia e dall'Austria dinnanzi all'ONU a New York.
1996 - nonostante la chiusura del Pacchetto il Governo italiano trasferisce altre funzioni alla Provincia Autonoma di Bolzano. Spiccano per importanza: l'ordinamento scolastico, la gestione del personale docente, la viabilità e la manutenzione della rete stradale dell'Alto Adige, comunicazioni e trasporti.
1997 - viene fondata la LUB - Libera Università di Bolzano
1998 - inaugurazione dell'ateneo.


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