Il regno del Norico fu fondato dagli Illiri nel 1100 a.C. e successivamente colonizzato dai Celti (500 a.C.) ed il suo territorio comprendeva le odierne: Val Pusteria, Carinzia, Stiria, Salisburghese, Tirolo Orientale. Nel 15 a.C. il Norico si sottomise pacificamente all’impero romano e la popolazione potè scendere dai suoi insediamenti d’altura e stabilirsi in luoghi più comodi, posti lungo la strada romana. Nacquero così Aguntum (Lienz), Littanum (San Candido) e Sebatum (San Lorenzo di Sebato) ed il confine con la provincia romana della Retia, posta ad occidente, fu stabilito presso la Chiusa di Rio.
La Pusteria rivestì notevole importanza grazie alla strada imperiale che la percorreva, congiungendo Aquileia – capoluogo romano dell’Italia nord orientale – con Augusta Vindelicorum (l’attuale Ausburg in Baviera) e, a nord del Brennero, con il limes (confine) dell’Alto Danubio. Sebatum era infatti l’ultima stazione romana prima della Chiusa di Rio.
Le invasioni barbariche del V secolo distrussero i tre grandi centri abitati di Aguntum (nel 406 d.C.), di Littanum e di Sebatum e la popolazione dovette rifugiarsi sulle alture, dove resistette come meglio potè.
I due secoli successivi furono bui e videro ripetuti combattimenti tra i Bajuvari (Bavaresi) e gli Slavi.
Bisognerà attendere il 769 d. C. - anno in cui il duca di Baviera Tassilone III conquistò tutta la zona e donò all’abate Attone di Scharnitz il territorio da Monguelfo ad Anras, nel quale era compreso anche quello di Dobbiaco - per riportare l’ordine politico necessario a ricostruire i villaggi e a riprendere gli scambi commerciali.
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