venerdì 28 ottobre 2011

Gran Hotel Dobbiaco



A ridosso della stazione ferroviaria di Dobbiaco, il Grand Hotel era all’inizio del secolo scorso, un albergo rinomato dove scendevano personalità di spicco provenienti da tutta Europa.
Se la prima costruzione alberghiera in Dobbiaco Nuova fu nel 1872 il modesto albergo "Ampezzo", fu ben presto avvertita l'esigenza di incentivare l'afflusso dei turisti con un prestigioso Hotel, che venne costruito nel 1878 dalla "Sϋdbahngesellschaft" (Società della ferrovia del Sud) proprio nei pressi della stazione ferroviaria, dove arrivavano due treni giornalieri da Vienna.
Costruito nello stile alpino allora di moda, in pietra e legno, l'albergo fu ampliato ripetutamente negli anni successivi, arricchito da verande, scaloni, logge.
Fino allo scoppio della guerra il Grand Hotel fu punto di ritrovo dell'alta società internazionale e fattore determinante per lo sviluppo del turismo a Dobbiaco.
Nel 1915 servì come ospedale vicino al fronte dolomitico e, durante il periodo fascista, fu trasformato in colonia alpina.
Nel corso della II guerra mondiale alcune sale furono riservate all'Istituto Geografico Nazionale, quindi tutto l'edificio fu adibito a colonia estiva della diocesi di Bologna, che nel 1953 costruì una nuova ala.
Nel 1999 il Grand Hotel Dobbiaco si è ripresentato nel suo antico splendore, accuratamente rinnovato ma in un clima ancora pregno nel suo passato storico.
Il cuore del centro convegni è costituito dal grande Auditorio dei concerti, dedicato a Gustav Mahler e in grado di contenere fino a 460 posti a sedere e con un’acustica particolarmente riuscita.Il salone degli specchi è la cornice prestigiosa di un auditorio con una capienza di 150 persone. Ad esso si aggiungono numerose salette per seminari, ampie sale da esposizione ed un bellissimo parco.







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