mercoledì 21 settembre 2011

Simbologia nel Medio Evo: Ecclesia e Sinagoga - Le virtù telogali - Le virtù cardinali - I vizi capitali






Questa raffigurazione nasce nel IX secolo e viene utilizzata nelle copertine in avorio dei libri liturgici. L'iconografia contempla al centro l'immagine del Crocifisso mentre ai lati sono rappresentate due figure femminili che simboleggiano il Vecchio e il Nuovo Testamento. La Sinagoga è rappresnetata con gli occhi bendati e con uno stendardo spezzato, mentre l'Ecclesia ha corona e tiene sollevato un calice.
Tra l'XI e il XII secolo le due figure possono apparire isolate e l'iconografia della Sinagoga registra varianti, come la presenza di una corona che cade dalla sua testa e delle tavole della legge che cadono dalle mani. L'allegoria della Sinagoga ha finito poi per identificare anche le chiese eretiche.
Lefigure allegoriche si trovano in alcune chiese medievali come: la Cattedrale di Notre Dame a Parigi - la cattedrale di Strasburgo - il Duomo di Bamberg, la cattedrale di Friburgo ecc.
LE VIRTU' TEOLOGALI
  • la FEDE: è rappresentata da una figura femminile che con una mano tiene unacroce mentre l'altra tiene un cartiglio che simboleggia le "Verità rivelate". In alcuni casi la figura indossa una cintura alla quale è appesa una chiave, che simboleggia "la chiave dei cieli".
  • la SPERANZA: è rappresentata da una figura femminile che tende le braccia verso l'alo per ricevere una corona da un angelo
  • la CARITA': può essere raffigurata in diversi modi: da una figura femminile che tiene tra le mani degli indumenti, disposta accanto ad una figura nuda oppure come una figura femminile che tiene un vaso dal quale spunta una fiamma, e ancora una figua femminile che tiene un cero.
LE VIRTU' CARDINALI
  • la GIUSTIZIA: è rappresentata come una figura femminile seduta in trono, che tiene in mano una bilancia.
  • la FORTEZZA: è rappresentata con una figura femminile con uno scudo e la spada
  • la PRUDENZA: può essere rappresentata in diversi modi come figura femminile che tiene in mano un serpente, che per S. Matteo è un simbolo di prudenza; oppure uno specchio o un serpente con il compasso, simbolo di giudizio misurato. Raramente l'iconografia corrisponde ad un volto trifronte, con una testa frontale e due di profilo.
  • la TEMPERANZA: è rappresentata da una figura femminile intenta a versare il liquido contenuto in una brocca in un'altra brocca, oppure con una torcia ed una brocca per alludere alla moderazione delle passioni.
I VIZI CAPITALI
  • INCOSTANZA: una figura femminile disposta sopra una ruota e che sembra perdere l'equilibrio (vedi Cappella degli Scrovegni di Giotto a Padova)
  • DISPERAZIONE: una figura femminile impiccata, con un diavolo che l'afferra per i capelli, oppure da una figura maschile che si trafigge con una spada (Cappella Scrovegni)
  • INVIDIA: è una figura dall'aspetto consunto, dai capelli scomposti e con un serpente che le esce dalla bocca (Cappella degli Scrovegni)
  • IRA: una figura femminile nell'atto di strapparsi la veste (Cappella degli Scrovegni)
  • AVARIZIA: una figura femminile o maschile con la borsa di denari legata al collo; in alcuni casi può essere rappresentata con una benda che gli copre gli occhi.
  • SUPERBIA: una figura che viene disarcionata dal cavallo (Cappella Scrovegni)
  • IDOLATRIA: una figura maschile nell'atto di adorare una scimmia

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