L'attrazione di Cleran sono gli affreschi, all'interno della chiesetta, che raccontano le Storie di S. Nicolo (secondo la leggenda di Giacomo da Voragine) e le tre Vergini di Maranza (sulla volta del coro) preziosamente abbigliate, qui denominate Ampet, Gewer e Bruen.
Il culto delle cosiddette tre Vergini di Maranza, così chiamate perchè, secondo la leggenda, qui solo trovarono finalmente pace dopo il lungo peregrinare per salvare la propria integrità dalla prepotenza degli Unni. Questa leggenda è attestata sin dall'età medievale in ambiente tedesco e nel Tirolo, ma anche a Cividale ed Aquileia.
Le tre Vergini ,oltre a soccorrere i bisognosi, sono protetttrici delle donne.
Gli affreschi risalgono al XV secolo mentre nel corso dell'Ottocento sono stati ridipinti e incorniciati con motivi di gusto neogotico.
L'altare a portelle tardogotico è del XV secolo ed è attribuito ad un artista che aveva bottega a Bressanone, dove operava il grande Hans Klocker.
Nello scrigno la statua della madonna con il Bambino è affiancata da quelle dei SS. Nicolò e Andrea; all'interno delle portelle sono rappresentati a rilievo i SS. Lorenzo e Sebastiano, mentre su quella esterna è dipinta una bella Annunciazione.
Sulla predella è dipinta la Strage degli Innocenti e sul retro dello scrigno il Cristo coronato di spine e il sudario.
Le sculture sono stilisticamente influenzate dal Klocker ma l'ornamento dei baldacchini appartiene alla tradizione precedente, vicina alle decorazione architettoniche di Hans Multscher.
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