L'Abbazia agostiniana di Novacella - in tedesco Augustiner-Chorherrenstift Neustift - è una delle più prestigiose abbazie dell'arco alpino, oltre che un grandioso complesso di edifici religiosi e civili.
L'Abbazia di Novacella fu fondata dal vescovo di Bressanone Hartmann (1140-1164), beatificato nel 1784. Sorto sul terreno donato dal conte Reginbert di Sabiona e dalla moglie Cristina, il convento di Neocella e l'annessa chiesa furono consacrati nel 1142, godendo - grazie alla bolla del papa Innocenzo - di un'ampia autonomia e ribadita dall'imperatore Federico Barbarossa nel 1157.
Sin dalla sua fondazione fu un luogo di ricovero per i pellegrini in viaggio verso Santiago de Compostela e verso Roma e la Terrasanta, ma vi trovavano rifugio e sostentamento anche i contadini del luogo in caso di attacchi nemici.
Konrad di Rodank ricostruì la chiesa e il convento dopo l'incendio che li aveva distrutti nel 1190, ed eresse l'ospizio per pellegrini a pianta centrale con la cappella dedicata al Redentore. Lo schema del monastero si ispirò a quello tedesco medievale, sul tipo del convento di St. Gallen (820): a est scuola ed ospedale, al centro la chiesa, clausura e chiostro, ad ovest e a sud la parte destinata agli orti e alla produzione agricola. Lo stesso vescovo Konrad promosse la nascita di una scuola per copisti e la prima collezione di libri. Gli abati successivi commissionarono opere artistiche di grande valore, la costruzione di un mulino e delle chiuse, la fucina del convento, la scuola di musica corale.
Il complesso conventuale fu fortificato alla fine del XV secolo per paura di una aggressione dei Turchi; il temuto evento non ebbe luogo. Danni ingenti invece furono fatti durante la sollevazione dei contadini nel 1525. Nel XVII e XVIII secolo fu curata in particolar moo la cultura musicale e teologica.
Drammatici nella storia del convento furono gli anni di guerra dopo il 1796 e la secolarizzazione del 1807 condotta dal governo bavarese, che svuotò il convento di opere di grande valore: la biblioteca fu in gran parte trasportata a Innsbruck, gli oggetti d'oro e d'argento fusi a Hall per ricavarne monete, numerose opere d'arte furono vendute. Nel 1816 l'imperatore Francesco I ricostituì il convento, che per molti anni versò in gravi difficoltà. La scuola "Augustiner Gymnasium", fu chiusa dal governo fascista nel 1926 e Novacella fu bombardata daglia lleati il 23 marzo 1945, subendo gravi danni.
CAPPELLA FORTIFICATA DI S. MICHELE
La costruzione, eretta dall'abate Konrad di Rodank tra il 1190 e 1198, era destinata ad ospizio per i pellegrini e per gli infermi, con cappella dedicata al Redentore ma nota, sin dal 1293, come Cappella Sancti Miachaelis Rotunda. A corpo poligonale di sedici lati, la costruzione si articola su due piani.
CHIESA ABBAZIALE DELLA MADONNA
Della chiesa romanica, a cui lavorarono maestri comacini, assai vasta per un convento, con i suoi 50 metri di lunghezza e 22 metri di larghezza rimangono ancora i muri della navata e la torre campanaria occidentale. Al posto delle tre absidi romaniche fu costruito nel 1468 il coro tardogotico. Internamente fu trasformata in chiesa barocca con gli stucchi di Anton Gigl di scuola bavarese di Wessobrunn, gli affreschi di Mattheus Guenther di Augusta e la Crocifissione nella cantoria di Stephan Kessler.
L'altare maggiore di Teodoro Benedetti (1693-1783) e Antonio Giusepep Sartori (1714-1792), le sei colonne imponenti dello stuccatore Anton Gigl, le statue di S. Agostino, del vescovo Hartmann, di S. Agnese e S. Monica di Romed Angerer. La pala d'altare di Josef Ignaz Mildorfer di Innsbruck, allievo di Paul Troger. Dei sette altari collocati lungo le navate laterali furono progettati dallo stesso Sartori e dedicati ai SS. Agostino, Anna, Nepomuceno, Giuseppe, Artmanno, Maddalena e Sebastiano furono eseguiti dal tirolese Johann Mussak. Tra gli altri, sono dipinti di Cristoforo e Francesco Unterperger e di Johann Georg Dominikus Grasmair.
ALTARE DI MICHAEL PACHER, l'altare fu sequestrato dal governo bavarese nel 1808 ed ora si trova all'Alte Pinakothek di Monaco.
CAPPELLA DELLE GRAZIE, costruita per volontà dell'abate Troyer da Giovanbattista e Simone Delai di Bolzano nel 1695-1696. Alla decorazione all'interno parteciparono artisti di varia provenienza, che riflettono diverse correnti del Barocco.
POZZO DELLE MERAVIGLIE, entro edicola ottagonale aperta, sorge al centro del cortile del complesso conventuale. Peter Nidergatscher lo costruì nel 1669, mentre Nikolaus Schiel lo decorò con la rappresentazione delle 7 meraviglie dell'antichità: il colosso di Rodi, il tempio di Diana a Efeso, il mausoleo di Alicarnasso, i giardini di Babilonia, le piramidi d'Egitto, il faro del porto di Alessandria, la statua di Zeus ad Olimpia, aggiungendo l'ottava meraviglia che è il convento di Novacella.
CHIOSTRO, cinto da un porticato e addossato sul lato meridionale della chiesa. Gli affreschi che coprono le pareti e le volte delle campate risalgono alla fine del XIII alla seconda metà del XIV secolo (vedi la Vita di S. Barbara nella V arcata). Gli affreschi del chiostro furono intonacati dopo la peste del 1636.
BIBLIOTECA, occupa due piani dell'edificio appositamente costruito tra il 1771 e il 1778 dallo scultore e architetto Antonio Giuseppe Sartori di Castione nel Trentino, respondabile della diffusione nella regione dello stile classicheggiante appreso a Roma, che egli rivela nella chiesa abbaziale di Gries a Bolzano. La sala della biblioteca , ornata di stucchi e portali barocchi, con quattro scale angolari ingabbiate e galleria superiore con ricca balaustra in ferro battuto.
PINACOTECA, consiste in una piccola ma assai preziosa collezione di altari e dipinti di scuola altoatesina come: gli altari a portelle dedicati a S. Barbara e a S. Caterina di Friedrich Pacher con sullo sfondo la rappresentazione del convento di Novacella fortificato. Otto tavole delle Storie di Sant'Agostino del maestro di Uttenheim, opere di Marx Reichlich e l'altare di Maria di Andre Haller di Vipiteno. Nel 1978 una fondazione ha fatto sistemare nella Pinacoteca una riproduzione fotografica a grandezza naturale dell'altare a portelle dei Padri della Chiesa di Michael Pacher, dipinto dal grand epittore per l'abbazia di Novacella e trasportato durante la dominazione bavarese a Monaco nel 1812, dove è conservato nell'Alte Pinakothek.
(da: Gioia Conta, i luoghi dell'arte)
Nessun commento:
Posta un commento