martedì 28 dicembre 2010

Storia del costume e dell'abbigliamento in Alto Adige/Suedtirol



L'Alto Adige/Südtirol ha una vastità di costumi ed abiti tradizionali pari, probabilmente, soltanto al numero delle sue in base al ceto valli. Sebbene non sia stato sempre così e, almeno fino al '700, vigesse in tutto il Tirolo un codice che uniformava il vestiario in base al ceto, in realtà lo sviluppo del costume tradizionale ha una diffusione molto antica che ha saputo specializzarsi e conservarsi fino a tutt'oggi.
Se in epoca conciliare i contadini potevano vestirsi solo con abiti confezionati in casa, con materiali da essi stessi prodotti come il "l o d e n", nobili e borghesi utilizzavano già allora sete e velluti.
Solo sotto l'imperatrice Maria Theresia d'Austria queste norme vennero abolite liberando così i ceti bassi dalla cosidetta "schiavitù dell'abito".
Nasce in questo periodo la vera e propria "moda contadina" legata quasi sempre ai confini della propria parrocchia, o più in gneerale al proprio territorio (che coincide spesso con la vallata) e traduce in segni esteriori - ben riconoscibili e codificati - la profonda religiosità, l'attaccamento alla propria terra, alle tradizioni e alle consuetudine della popolazione sudtirolese.
La caratterizzazione territoriale dei costumi è evidenziata dagli accessori che conoscono una rigogliosa fioritura dall'inizio del 1800.
Con la fine del secolo ci si avvia ad un consolidamento dell'abbigliamento festivo in tutta la popolazione tirolese. Uomini e donne, adeguandosi alla moda di corte, iniziano così ad adottare abiti dai colori scuri e da un taglio "morigerato".

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