martedì 5 ottobre 2010

SANKT WOLFGANG - SAN VOLFANGO

Una delle molte leggende che si raccontano su S. Wolfgang (925-994) racconta che riuscì a farsi aiutare da un diavolo per costruire una chiesa.Uomo di chiesa e organizzatore della vita civile; costruttori di edifici sacri, e anche di case e villaggi nelle campagne germaniche. E questo nel X secolo, in prossimità dell'anno Mille, cioè nell'epoca in cui l'Europa sarebbe vissuta nel terrore apatico della "fine del mondo".
Al contrario questi sono gli anni di grandi speranze fondate su realtà evidenti: fine delle aggressioni ungare in Germania e in Italia; cacciata degli arabi dalle teste di ponte sulle coste italiane e francesi.
Nell'imminenza dell'anno Mille si fondano addirittura nuovi Stati (Polonia e Ungheria). E anche la piccola Boemia conia la sua prima moneta d'argento: il "denaro". Tra i costruttori dell'Europa nuova c'è appunto Wolfgang, tedesco di Svevia. Educato nel monastero benedettino di Reichenau, sul lago di Costanza, dal 956 - pur non essendo prete - ha diretto la scuola arcivescovile di Treviri, in Renania.
Vorrebbe lavorare alla cristianizzazione degli Ungari che, smesse le razzie stanno diventando agricoltori, ma i suoi sforzi hanno poca fortuna. Nel 972 viene nominato vescovo di Ratisbona, la citta bavarese che le valli die fiumi Regen e Naab collegano con le terre boeme e queste, dal punto di vista ecclesiastico, dipendono da lui.
Ma questo non piace a Volfango, che vede il futuro dell'Europa meglio di molti altri, e fa una cosa che sbalordisce: vuole rimpicciolire la sua diocesi, per dar ai cristiani boemi con sede a Praga e con un loro vescovo. Intorno a lui si protesta:"ma come se quasi tutti i vescovi cercano di ingrandire le loro diocesi, perche questo qui vuole ridurre la sua?". Wolfgang sa che per incarnare il cristianesimo in un popolo bisogna riconoscerne e valorizzare la personalità, anche con sede e gerarchia, ecclesiastica locale.
Un problema che occuperà anche il XX secolo e che Wolfgang aveva già compreso.
Infatti lascia che a Ratisbona-Regensburg si mormori e si protesti, ma la diocesi di Praga si fa.
Nel 974 la lotta di Enrico II di Baviera e l'imperatore Ottone II lo costringe a rifugiarsi nel monastero di Mondsee (regione di Salisburgo). E lì vicino egli innalza una chiesa dedicata a San Giovanni (con l'aiuto del diavolo!). Ingrandita e abbellita essa verrà più tardi dedicata al suo nome.
I due elementi con cui si raffigura S. Wolfgang: l'ascia e la chiesa. Si voleva insomma far capire che nella sua vita egli era stato un costruttore di chiese. Ma non solo. L'ascia significava che si poteva invocare S. Volfango come protettore delle frontiere. Il lancio dell'ascia era infatti un antico costume per definire una frontiera.




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