mercoledì 6 ottobre 2010

San Benedetto da Norcia e Santa Scolastica

"Parlare ed insegnare spetta al maestro, tacere ed ascoltare si addice al discepolo"

San Benedetto fratello gemello di Santa Scolastica, nacque verso il 480 d.C. nella città umbra di Norcia da una famiglia patrizia.
A 12 anni (secondo alcuni) fu mandato con la sorella a Roma a compiere i suoi studi, ma, come racconta S. Gregorio Magno nel II Libro de I Dialoghi, sconvolto dalla vita dissoluta della città "ritrasse il piede che aveva appena posto sulla soglia del mondo per non precipitare anche lui totalmente nell'immane precipizio. Disprezzò quindi gli studi letterari, abbandonò la casa e i beni paterni e cercò l'abito della vita monastica perché desiderava di piacere soltanto a Dio".
A Subiaco incontrò il monaco romano di un vicino monastero retto da un abate di nome Adeodato, che, vestitolo degli abiti monastici, gli indicò una grotta impervia del Monte Taleo (attualmente contenuta all'interno del Monastero del Sacro Speco) dove Benedetto visse da eremita per circa tre anni, fino alla Pasqua dell'anno 500.
Conclusa l'esperienza eremitica, accettò di fare da guida ad altri monaci in un ritir, ma, dopo che alcuni monaci tentarono di ucciderlo con una coppa di vino avvelenato, tornò a Subiaco. Qui rimase per quasi trenta anni, predicando la "Parola del Signore" ed accogliendo discepoli sempre più numerosi, fino a creare una vasta comunità di tredici monasteri, ognuno con dodici monaci ed un proprio abate, tutti sotto la sua guida spirituale.
Negli anni tra il 525 ed il 529, a seguito di due tentativi di avvelenamento, il primo materiale con un pane avvelenato e il secondo morale chiamando delle prostitute per tentare i propri figli spirituali da parte di un tal prete Fiorenzo, per salvare i propri monaci Benedetto decise di abbandonare Subiaco. Si diresse verso Cassino dove, sopra un'altura, fondò il monastero di Montecassino, edificato sopra i resti di templi pagani e con oratori in onore di S. Giovanni Battista (da sempre ritenuto un modello di pratica ascetica) e di S. Martino di Tours che era stato iniziatore in Gallia.
I monasteri che seguono la regola di S. Benedetto sono detti benedettini: l'obbligo di risiedere per tutta la vita nello stesso monastero contro il vagabondaggio allora piuttosto diffuso di monaci più o meno "sospetti, la buona condotta morale, la pietà reciproca e l'obbedienza all'abate - il nome deriva proprio dal siriaco abba, "padre" - mai chiamato superiore, e cardine di una famiglia ben ordinata che scandisce il tempo nelle varie occupazioni della giornata durante la quale la preghiera e il lavoro si alternano nel segno del motto ora et labora.
Benedetto morì il 21 marzo 547, quaranta giorni circa dopo la scomparsa di sua sorella Scolastica con la quale ebbe comune sepoltura; secondo la leggenda devozionale spirò in piedi, sostenuto dai suoi discepoli, dopo aver ricevuto la comunione e con le braccia sollevate in preghiera, mentre li benediceva e li incoraggiava.
La sorella Scolastica è la fondatrice delle suore benedettine. Seguì il fratello a Subiaco e quando Benedetto fondò l'abbazia di Montecassino, volle seguirlo e ai piedi di Montecassino, a circa 7 km a sud dell’abbazia, fondò il monastero di Piumarola, dove assieme alle consorelle seguì la regola di S. Benedetto dando origine al ramo femminile dell'Ordine benedettino.
Una delle maggiori raccomandazioni di Scolastica era di osservare la regola del silenzio, e di evitare soprattutto la conversazione con persone estranee al monastero.

Santa Scolastica è invocata dalla tradizione popolare per difendersi dai fulmini e per ottenere la pioggia.

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