Gli Appiano, un ramo laterale dei Welfen (Guelfi), già citati nei documenti dell'anno 1000, sono insieme ai conti di Tirolo, i vassalli più importanti dei principi-vescovi di Bressanone e Trento. La contemporaneità della costruzione dei castelli di Appiano e di Tirolo, l'analoga tendenza alla grandiosità e la posizione egualmente esposta di entrambi, sono aspetti marginale della concorrenza tra le due casate. Entrambi cercarono di sottrarsi con forza al potere feudale dei principi vescovi per diventare essi stessi feudatari ma finirono per combattersi per il predominio dei feudi di Bressanone e Trento.
Queste lotte sanguinose raggiunsero il loro apice nel 1158, quando Enrico e Federico di Appiano assalirono il principe vescovo di Trento Adelpredo mentre stava scortando i cardinali Enrico e Giacinto (futuro Papa) diretti in Germania con doni per l'imperatore Federico Barbarossa. Il vescovo era inviso agli Appiano perche favoriva i conti di Tirolo. Vescovo e seguito furono rapinati e imprigionati ma l'imperatore mandò in spedizione punitiva Enrico il Leone in persona, che prese posizione sotto le mura di Castel d'Appiano.
Non si conoscono i particolari degli eventi ma si sa che da allora l'influenza politica degli Appiano crollo, essi persero tutti i diritti e alla fine anche il castello, che dovettero consegnare ai conti di Tirolo nel 1315.
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