giovedì 21 ottobre 2010

Chiusa di Rio Pusteria - Mühlbacher Klause


La Chiusa di Rio Pusteria si trova in riva al fiume Rienza, tra Vandoies e Rio Pusteria.
Fu il punto strategico di confine in epoca peromana tra la Rezia e il Norico; nel Medio Evo, fra la contea dell'Isarco e la Pusteria; tra il 1027 e il 1091 fra il principato vescovile di Bressanone e la contea pusterese; fra il 1271 e il 1500 tra la contea del Tirolo e il territorio dei Conti di Gorizia, per questo Mainardo II di Tirolo (XIII secolo) fece costruire un primo sbarramento e una fortezza di confine (chiusa antica). La struttura consisteva in un lungo muro di sbarramento, che correva lungo il versante settentrionale della valle, e in due torri. La torre inferiore (turris inferiora) vicino al Rienza fungeva da porta e transito con dogana. Della torre superiore (turris superiora) si sono conservati pochi resti, che hanno infine permesso di localizzare questo sbarramento più antico. Nei libri contabili dell’epoca si parla inoltre di un ponte di legno, che avrebbe potuto benissimo trovarsi nei pressi della porta a torre inferiore. Il consolidamento del fianco nord della valle attraverso un muro di sbarramento doveva rendere inaggirabile la stazione doganale (dogana Isarco) lì situata già dagli anni settanta del XIII secolo. Inoltre la fortificazione servì a scopi militari nell’ambito dello sviluppo e del consolidamento della contea di Tirolo.
Come materiale di costruzione furono utilizzate pietre fluviali di dimensioni più o meno identiche, lavorate solo in minima parte, che furono posate su livelli regolari.
Lo sdoganamento dei trasporti merci avveniva nella chiusa, l’ispezione delle merci a volte anche nel cosiddetto Ballhaus di Rio Pusteria. Il dazio previsto doveva essere pagato immediatamente sotto forma di denaro o di merci.
A partire dal 1340 le fonti scritte sul destino ulteriore della chiusa antica, detta chiusa degli Aslago, si esauriscono.
La “chiusa nuova”, conservatasi fino a oggi, fu voluta dal duca Sigismondo il Danaroso, parte dal fondovalle del fiume Rienza e risale il pendio della montagna. All’interno la chiusa è divisa in due parti. Sul versante che scende a valle si trova il castello con un edificio residenziale a più piani; il pianterreno ospita quattro stanze cui si può accedere attraverso un corridoio centrale. Un tempo era annessa all’edificio residenziale un’ala destinata all’amministrazione, che però nel XVIII secolo fu distrutta da una grave inondazione. I signori risiedevano molto probabilmente nella cosiddetta Torre dell’Imperatore, che s’innalza dal muro difensivo nell’angolo sud-occidentale della struttura. Sul versante che risale la montagna si trovava almeno un altro edificio di grandi dimensioni, i cui resti sono stati portati alla luce grazie alle ricerche archeologiche.
La Chiusa di Rio Pusteria era concepita come struttura multifunzionale, che non ospitava soltanto una dogana, ma aveva anche scopi residenziali e fungeva da sbarramento difensivo.
Nella rivolta dei contadini (1525) Michael Gaismair tentò più volte, inutilmente, di espugnarla per impossessarsi delle armi ivi custodite. Nel 1809 gli Schutzen la difesero dal passaggio delle truppe francesi.

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