Il castello risale al 1136 ma, successivamente, furono costruiti diversi edifici abitativi e una cinta muraria risalenti al XVI secolo.
Il mastio e dongione (torre abitabile) vennero eretti verso la costa montagnosa, l'unica parte da cui sarebbe potuto provenire un attacco. Il palazzo (in seguito utilizzato come granaio) fu eretto invece sul lato occidentale, in una zona protetta dalla natura stessa del terreno.
Il castello fu ingrandito per opera di Hans von Tobel, armaiolo di Castel Rodeneck/Rodengo, su mandato del Principe Vescovo di Bressanone Georg Golser (1464-1489).
I primi Signori di Taufers sono identificabuili con Hugo I von Taufers (1136) e suo figlio Hugo II, capostipiti di una famiglia che si estinguerà con Ulrich IV nel 1340. Successivamente il castello fu utilizzato da ammministratori e curatori della giustizia nominati da Massimiliano I e dai successivi "Signori del Tirolo".
I Taufers appaiono come protagonisti della storia non solo locale. Il fatto che nel 1225 Hugo IV, figlio di quel Hugo III che nel 1177 era stato a Ravenna con Federico Barbarossa, abbia concesso castel Tures e Castel Ottone/Uttenheim al vescovo Heinrich di Bressanone (1124-1238), significa da un lato che la casata era fino ad allora indipendente da vincoli feudali verso quest'ultimo - detentore dal 1091 dalla contea della Pusteria -, dall'altro che quest'atto fu praticamente solo formale, divenendo Hugo in questo modo feudatario del vescovo.
Lo stesso Hugo IV con la moglie fondò nel 1241 l'ospedale di Vipiteno; tra gli altri membri della potente e ricca famiglia, una Sophie divenne nel 1233 badessa di Sonnenburg, mentre nel 1278 Hugo V, la cui sorella fu fondatrice del convento delle Clarisse a Merano, combatte con re Rodolfo d'Asburgo nella battaglia contro il re di Boemia Ottocaro.
Con la morte di Ulrich IV nel 1340 i Taufers si estinsero e il castello e la signoria giunsero, a seguito di un precedente parziale acquisto e per eredità, al conte Enrico di Tirolo e nel 1363 agli Asburgo.
Massimiliano I, impegnato nei preparativi per la guerra contro Venezia, lo concesse ai Fieger von Melans und Friedberg, che l'ebbero per tutto il XVI secolo; il castello andò ai Wolkenstein e dal 1685 al 1862 ai conti Ferrari.
Agli inizi di quetso secolo, già in decadenza, fu acquistato da Ludwig von Lonmayer che procedette ai primi restauri, continuati negli anni cinquanta dal prelato Gassner.
Proprietà del Sudtiroler Burgeninstitut dal 1976, è stato oggetto negli utlimi anni di vasti interventi di restauro.
Si possono visitare:
- la cappella con affreschi di Friedrich Pacher
- la biblioteca, la camera del Cardinale e degli ospiti
- dala dei cavalieri e armeria
- stube dell'economo, sala del Giudizio con la colonna di legno alla quale venivano legati gli imputati, camera della tortura e prigioni
- camera degli Infermi (con la collezione dei ritratti degli scolari della scuola per nobili che fu attiva a castel Taufers nel corso del XVI secolo)
- la camera di Margarete o "degli spiriti". Deve il suo nome alla leggenda nata dalla triste storia di Margarete von Taufers che, nel giorno delle sue nozze con un giovane di basso lignaggio, lo sposo venne ucciso sull'altare dalla freccia scoccata da un parente. Margarete disperata si chiuse in questa stanza per 7 anni e poi si suicidò gettandosi dalla finestra della torre più alta. Ancora oggi, nelle notti di luna piena, si sentono i lamenti di dolore della povera e inconsolabile Margarete.
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