Castel Trostburg viene menzionato per la prima volta nel 1173 come sede di un cosiddetto signore “Cunrat de Trosperch” (Konrad von Trostberg), discendente dai nobili di Castelrotto. Nel 1290 i nobili di Velturno acquistarono la struttura dai conti del Tirolo, i quali però di seguito impegnarono questa ai Signori di Wolkenstein (nel 1360 con il matrimonio di Caterina di Trostburg e Federico di Wolkenstein legarono i loro nomi alle proprietà).
Furono proprio i Signori di Wolkenstein, proprietari del castello per oltre 600 anni, che lo ampliarono autorevolmente facendo aggiungere grandi e signorili spazi di rappresentanza.
Nel 1407 il castello andò a Michael Wolkenstein, escludendo di fatto il fratello Oswald, famoso poeta e trovatore. Il nobile Engelbert Dietrich (1594) che aveva trascorso lunghi soggiorni inItalia, era un dotto umanista che amava circondarsi, sul modello di una piccola corte rinascimentale, cose rare e raffinate. Negli inventari risulta che collezionava "antichità" di vario tipo, armi e oggetti sacri; del resto fece murare nella scalinata del cortile le epigrafi romane venute alla luce più a valle. nel suo ritratto del 1644 egli volle che sullo sfondo fosse rappresentato il castello ultimato.
Il mastio quadrangolare fu rialzato ed ha un ordine di finestre ad occhio rettangolari e incorniciate, sotto la gronda, corrispondenti al grande salone.
Accanto i lavori di abbellimento, nel 1625, fu profuso grande impegno nelle opere di fortificazione, come meticolosamente giornalmente annotato del nobile proprietario.
Oltre al bel salone dell'ultimo piano si possono ammirare l'antica stube gotica (1400 ca.), la cappella con gli affreschi dedicati a S. Antonio e le epigrafi romane tra cui l'altarolo dedicato a Mitra e al sole, che attesta la diffusione del culto delle due divinità orientali, assai venerate nell'esercito romano.
Il museo ospita un museo dedicato alla sua storia.
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