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lunedì 21 giugno 2010
La grande strada delle Dolomiti
Alla fine del 1800 vennero aperte alcune strade carrozzabili: prima il collegamento tra le valli di Fiemme e Cismon nel 1872, poi fra la Val d'Ega e la valle di Fassa nel 1895; venne resa accessibile anche la Val Badia nel 1893 e aperta la strada di Passo falzarego nel 1909.
Ma l'opera più significativa fu la grande strada delle Dolomiti che, partendo da Bolzano, arrivava a Cortina d'Ampezzo e quindi a Dobbiaco attraverso i passi di Costalunga, Pordoi e Falzarego.
I lavori iniziarono nella primavera del 1901 ed il tratto fra la val di Fassa e Livinallongo venne inaugurato nell'autunno del 1905; alla costruzione della strada lavorarono 2500 operai che vennero pagati in media 3 corone al giorno. Il costo somplessivo della strada fu di oltre 1.115 corone di quel tempo. Per completare la grande strada delel Dolomiti si lavorò per otto anni: un tempo contenuto se rapportato ad oggi! L'0biettivo prioritario era militare perchè la zona rappresentava il confine meridionale dell'impero austro-ungarico.
Ma una carrozzabile fra Bolzano e Cortina era anche nelle linee programmatiche del Club Alpino austrotedesco, le cui sezioni avevano già dato una importante spinta alla costruzione di rifugi ad alta quota.
E' bene ricordare in questo contesto i due pioneri del turismo altoatesino: Albert Wachtler, presidente della sezione Alpenverein di Bolzano e Theodor Christomannos a capo della sezione meranese. Fu in particolare Christomannos, nato nel 1854 da famiglia ellenica a Vienna e quindi trasferitosi a Merano, a comprendere l'importanza di una strada che non servisse solo da accesso alle singole valli, ma che fosse in grado di collegare tutta l'aerea dolomitica. La sua scommessa - pur tra mille traversie - fu appoggiata da Bolzano e dagli ambienti ministeriali viennesi e nel 1897 fu ufficialmente avviato il progetto di costruzione della strada tra Canazei e Arabba, detta "del Pordoi" e quella da Arabba a Cortina, detta "del Falzarego".
Ma Chritomannos andò oltre: nella guida illustrata scrisse che l'intero percorso, da Bolzano a Cortina e quindi fino a dobbiaco, era fattibile in tre tappe di un giorno ciascuna, sia in carrozza che a piedi, "naturalmente di buon passo!".
Ma l'arrivo delle prime auto ridusse tutto ad un giorno; facendo diventare la Strada delle Dolomiti, una vera attrazione turistica.
Con la carrozzabile arrivò anche il servizio postale (non di poco conto per i residenti) anche se le lettere - nei punti più isolati - venivano portate da corrieri a piedi o, nei mesi invernali, sulla slitta.
Soltanto nel 1907 il primo autobus postale salì Passo san Lugano dando il via ad un vero e proprio servizio postale tra Egna e Predazzo. Allora viaggiava un "Dymler" a 17 posti che sostava, a metà strada, nel centro di smistamento della Posta a Fontanefredde.
Il resto è storia facile da ricordare:il boom delle auto, l'asfalto sulle carrozzabili della zona dolomitica, ecc., ecc.
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