La chiesa e il Convento dei Cappuccini furono costruiti intorno al 1600 sulle rovine del castello Wendelstein da Marx Sittich di Wolkenstein, su concessione fatta da Rodolfo II alla benefattrice e promotrice dell'opera arciduchessa Anna Caterina Gonzaga, vedova dell'arciduca Ferdinando II di Tirolo.
Il castello che sorgeva in posizione strategica nei pressi del ponte sull'Isarco, era stato distrutto dalla popolazione e poi ricostruito accogliendo quella che un tempo era chiamata "Wucherhaus" o "Casa degli strozzini" infatti, intorno al 1300 si trovava il Banco dei Pegni appaltato ai banchieri fiorentini.
Alla fine '300 i duchi d'Austria restaurarono il castello arricchendolo di affreschi con soggetto cavalleresco.
L'importanza del castello finì quando il corso del fiume deviò verso sud.
La chiesa dedicata a Sant'Antonio è semplice, con vestibolo, volta a botte e due cappelle laterali. L'altare maggiore è barocco; vi sono raffigurati S. Francesco e i tre santi patroni della chiesa Antonio, Paolo ed Andrea (opera di felice Brusasorci). Ai lati due tele con S. Giorgio e S. Chiara del ferrarese Giorgio Caletti.
Solo nel 1680 la chiesa venne ingrandita verso la strada. Recentemente il convento è statoa cquistato dalla Provincia Autonoma che dopo aver ampliato vi ha trasferito la sede dell'Accademia Sociale. E' stato parzialmente conservato il bellissimo orto-giardino e le mura che lo circondano.
Sulla sinistra, nella parte nord di via Cappuccini, vi è la Casa del Dazio, una casa stretta con grande erker che mostra sulla facciata lo stemma dei Botsch (banchieri fiorentini) presenti a Bolzano dal 1278 al 1639.
Fra il 1500 e il 1516 la dogana sull'Isarco fu diretta dallo scrivano Hans Ried, che ebbe il compito di copiare tutti i manoscritti di poesia medievale del Tirolo (l'opera rimasta incompleta per la morte del Ried, si trova nella Biblioteca Nazionale di Vienna).
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