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domenica 7 marzo 2010
Mainardo II
Mainardo II (1238 - 1295), conte de Tirolo - duca di Carinzia e Carniol e conte di Gorizia.
Egli avrebbe voluto somigliare al grande imperatore Federico II, deceduto improvvisamente nel 1250. E quando morì anche il figlio di questi, Corrado IV (1254), Mainardo fece di tutto per sposarne la vedova, Elisabetta di Baviera (le nozze furono celebrate il 5 ottobre 1259).
Quello stesso anno, come segno della propria ascesa, faceva coniare a Merano una delle prime monete della contea (Grosso tirolino, grosso aquilino).
I Tirolo-Gorizia, che potevano sì coniare monete, ma solo nella città di Lienz, usurpavano così un diritto che era dei Principi-Vescovi di Trento, i quali lo avrebbero dato il loro assenso solamente nel 1274. Per realizzare il suo intento Mainardo II si servì di mastri monetieri fiorentini.Col predetto matrimonio si metteva in moto un complesso meccanismo che avrebbe potuto portare a risolvere certi problemi della sposa, Elisabetta di Baviera, e del conte tirolese. La prima trovava utile il pragmatismo del marito ai fini del recupero del regno di Sicilia, al quale legittimamente aspirava il figlio Corradino; il secondo guardava ai possedimenti degli Hoenstaufen nella valle dell'Inn, oltre che nelle valli Venosta e Passiria. Ma Corradino fu decapitato nella piazza del mercato di Napoli nel 1268.
Mainardo II diede inoltre impulso all'estrazione mineraria e rinnovò le miniere di sale di Hall. Argento e sale erano tra le principali fonti delle entrate della contea, che negli anni di Mainardo conobbe una fioritura fino ad allora sconosciuta.
La morte del conte (1295) inaugurò una convulsa disputa fra varie monarchie europee, con in testa il casato degli Asburgo, per il controllo dei territori posti nella zona delle Alpi centro-orientali.
Trentacinque anni più tardi rimaneva erede della signoria soltanto una nipote di Mainardo, Margarete del Tirolo, soprannominata "Maultasch". Sottoposta a pressioni d'ogni sorta la povera Margarete, anche per mancanza di eredi, nel 1363 decideva di rinunciare a tutti i suoi diritti e a lasciare campo libero al duca Rudolf IV d'Asburgo.
I territori tirolesi passavano così alla casa d'Austria che poteva finalmente collegare fra loro i vasti possedimenti compresi nella parte meridionale dell'impero germanico.
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