mercoledì 19 marzo 2014

L'Unicorno



Il mito dell'Unicorno nasce tra la Cina e l'India e si radica nell'Occidente medievale mantenendo alcuni elementi caratterizzanti: un carattere scontroso, aggressivo, rapporto con le acque, la verginità, ecc. Talvolta rappresenta il Cristo, come il suo contrario.

Nella Tempesta Shakespeare scriveva: "Now I will believe that there are Unicorns, that in Arabia there is one tree, the phoenix trone ...", associando il mito dell'unicorso con quello della fenice tra le cose incredibili per l'uomo.

Il patriarca Fozio di Gerusalemme  dà una versione di un frammenti dell'opera Indikà, opera del medico viaggiatore Ctesia di Cnido - vissuto tra il V e il IV secolo -:
"In India ci sono degli asini selvatici grandi come cavalli. Hanno il corpo bianco, la testa rossa e gli occhi blu. Sulla fronte hanno un corno lungo circa un piede e mezzo. La polvere di questo corno macinato è un antidoto contro i veleni mortali.... coloro che bevono utilizzando questi corni come coppe non vanno soggetti, si dice, a convulsioni.......". L'unicorno compare quindi tra "le meraviglie dell'India".

La sua presenza - ancora sulla base di alcuni malintesi linguistici - si registra anche sulla Bibbia che si parla spesso del re'em. Si tratta di un animale, difficilmente identificabile, ma che è stato messo in rapporto con il termine arabo rim (l'orice) e l'assiro rumo (il grande uro). Il termine re'em venne sostituito con la parola monokeros che inserì l'unicorno fra gli animali della Bibbia.

E' dal Phisiologus greco, dove gli animali sono riportati alla figura simbolica di Gesù Cristo, che compare la leggenda della vergine e l'unicorno. Scriveva Isidoro di Siviglia ".. è tanto forte che è impossibile, per i cacciatori, catturarlo; ma, come asseriscono coloro che hanno scritto sulla natura degli animali, se gli si pone davanti una fanciulla vergine che offre il grembo  lui pone la testa ...".

Onorio di Autun scrive: "Per mezzo di questo animale viene rappresentato il Cristo, e per mezzo del suo corno la sua indomabile forza. Colui che si posò in grembo alla Vergine, fu catturato dai cacciatori; ovvero fu scoperto in forma umana dai suoi amatori."

Fra il XII e il XIII secolo l'unicorno assume il suo aspetto "classico": un cavallo bianco con zoccoli bifidi e reca sulla fronte un corno di narvalo. Si sottolinea il suo carattere di guaritore, sia perchè il suo corno purifica le acque e allontana i veleni.

Chiostro dei Domenicani a Bolzano
 
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