mercoledì 13 febbraio 2013

Le origini dei Principati Vescovili

L’imperatore del Sacro Romano Impero di Germania Enrico II, detto “il Santo”, per ricompensare il vescovo Udalrico I dell’aiuto fornitogli contro Arduino d’Ivrea, il 9 aprile 1004 gli conferì il potere temporale sul comitatus di Trento. (Il presunto diploma di investitura è andato perduto). 

L’istituzione storicamente documentata dei principati vescovili di Trento e di Bressanone risale al 1027, quando l’imperatore Corrado II il Salico con drastica decisione ridimensionò, da una parte, la marca di Verona e, dall’altra, il ducato di Carinzia. 


I motivi prevalenti erano di carattere militare, assicurare il contestato passaggio degli eserciti imperiali attraverso le antiche vie di comunicazione transalpina (la Claudia Augusta padano-atesina e l’Altinate, detta in seguito “strada d’Alemagna”). 

Questo progetto si inseriva nel riordinamento generale dell’Impero per ridurre la potenza, e quindi scoraggiare le reiterate insubordinazioni, dei grandi feudatari laici
Appunto nei confronti di costoro, al fine di predisporre e legittimare una valida salvaguardia da qualsiasi tentativo di sopraffazione, i vescovi di Trento e di Bressanone furono insigniti della sovranità di prìncipi immediati del Sacro romano impero, con diritto perciò di partecipare e di votare nelle Diete imperiali

Erano equiparati ai “prìncipi territoriali” (Landesfürsten), ma effettivamente il loro potere era quello di “duchi, marchesi e conti”, che per certi versi includeva, per altri non conteneva ancora le note della “territorialità” (“superioritas territorialis”, Landeshoheit). 

 Considerazioni e opportunità, motivate da intenti militari, non disgiunte dai crescenti interessi del commercio transcontinentale, portarono a una complessa e ibrida mescolanza di rapporti e di competenze giurisdizionali, che contribuì a rendere più precaria la sovranità territoriale laddove oltrepassava (o non comprendeva) l’ambito diocesano, come accadde per l’alta valle Venosta che apparteneva alla diocesi di Coira, ma il cui dominio fu suddiviso fra i principati di Trento e Bressanone. Le richieste di far coincidere i confini del principato con quelli della diocesi furono fatte da parte dell’Imperatore al tempo di Pietro Vigilio Thunn.

(Storia dell'Autonomia Trentina)

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