mercoledì 18 luglio 2012

Arte paleocristiana

Colombe che bevono, V secolo, Ravenna, Mausoleo Galla Placidia
Quando nel 313, l'editto di Costantino concesse ai cristiani la libertà di culto, la Chiesa elaborò una propria liturgia e costruì edifici destinati alle riunioni dei fedeli. Le nuove costruzioni non presentavano caratteri innovativi ma sviluppavano i tipi edilizi romani, privilegiando quelli che meglio si adattavano alle nuove esigenze.
Il modello architettonico non fu quindi il tempio pagano ma la basilica, in origine destinata alle assemblee pubbliche, e il mausoleo caratterizzato da un impianto centralizzato.
La basilica si prestava ad accogliere numerosi credenti, cui erano destinati spazi distinti: i catecomuni assistevano al rito dal quadriportico, i fedeli dalle navate, le donne dai matronei, mentre il presbiterio era riservato al clero.
La pianta centrale era invece adottata nei mausolei e nei battisteri. I costruttori guardarono all'arte romana anche per le soluzioni tecniche e i caratteri stilistici: colonne, capitelli e architravi venivano addirittura prelevati dagli edifici classici distrutti, mentre i mosaici si distinguevano solo nel soggetto religioso della contemporanea produzione profana.
S. Floriano, Egna
San Vito a Tarces

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