Ceduto nel 1753 a Georg Paul Menz – appartenente ad una ricca famiglia di mercanti di tessuti – il palazzo fu rinnovato dal 1771, in occasione probabilmente delle nozze con Elisabeth Clara Amorth.
La struttura architettonica rimase sostanzialmente invariata, mentre
ne fu mutata radicalmente la decorazione pittorica,
per la quale fu convocato, al culmine della sua carriere artistica,
Carl Henrici (*), autore dei dipinti del salone e
dell’ideazione della attigua sala cinese: nel salone principale
un trionfante tripudio di colori in grandiosi trompe
l'œil che raccontano le scene di una festa in maschera in un
giardino che illusionisticamente "sfonda" le pareti, al
cospetto degli dei dell'Olimpo; l’attigua sala cinese prende il
nome dalla decorazione che ne ricopre le pareti - con il soffitto
interamente ornato da stucchi e sulle pareti, al di là di una balaustrata
dipinta, paesaggi orientaleggianti che si estendono senza interruzione
– e rappresenta l’omaggio di un grande mercante di tessuti alla
terra della seta.
Nel 1784 Anton Merchior von Menz (1757-1801), organizza a palazzo Menz la
prima delle dodici stagioni di carnevale che proporranno in città la
rappresentazione delle migliori opere italiane del tempo, con libretto
tedesco.
(*) Carl Henrici, pittore molto amato dalla società bene di Bolzano, trae ispirazione da opere dei Tiepolo e di Watteau, utilizzando riproduzioni a stampa di cui possedeva una vasta collezione.
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