lunedì 30 aprile 2012

Maso Leibele a San Giacomo di Laives

foto di B.C.
La storia del "Maso Leibele o Leibele Hof" risale a prima del XVI secolo.
Attualmente il proprietario è il conte von Kuenburg, erede dei principi di Campofranco.
Anticamente il maso Leibele era immerso in una selva ricca di acaci, pioppi, betulle e cespugli di vario genere. Sorgeva in una zona assai paludosa e malarica ma, con la costruzione della grande fossa, la terra venne bonificata e pronta per la lavorazione/coltivazione. I grandi pascoli della proprietà furono terreno ideale per sia per la coltura del granoturco, che per l'allevamento di cavalli, mucche, buoi, maiali e animali da cortile. Più avanti nel tempo fiorì la viticoltura con la  produzione del vino. Il conte cedette - in prestito - ai suoi contadini un pezzo di terreno  da poter utilizzare per l'economia della loro famiglia: potevano seminare, raccogliere e vendere i prodotti. Durante il giorno i contadini lavoravano sui terreni del conte e alla sera sulla terra a loro concessa in prestito. Il salario per il lavoro prestato non veniva corrisposto in denaro ma in viveri; su nove file di granoturno, tre file andavano al contadino.
In estate, l'enorme soffitta del maso, veniva utilizzata per l'allevamento dei bachi da seta (lavoro faticoso che occupava molte persone per la raccolta quotidiana delle foglie di gelso per alimentare i bachi).
Davanti al maso esisteva una cappella dove, ogni domenica, un sacerdote celebrava la Messa per i lavoratori impegnati nell'allevamento dei bachi da seta.
Solamente nel 1947 arrivò la luce elettrica nel maso Leibele. Dal 1950 l'attività del maso fu dedicata alla frutticoltura.

Per saperne di più .....


Attualmente c'è una richiesta, da parte dei proprietari, di trasformare il maso in una struttura con miniappartamenti. Per il momento, il maso non risulta inserito nella lista degli "insiemi da tutelare" da parte dell'amministrazione comunale di Laives.

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