lunedì 30 aprile 2012

La palude tra Bolzano e Laives

Il territorio a valle tra Bolzano e Laives, soltanto in minima parte bonificato,  si estendevano una foresta ed una palude che ricopriva quasi tutta la valle fino alla confluenza dei due fiumi (Isarco e Adige). Questi, durante le stagioni delle piene, allagavano la parte sud-orientale della zona, per cui si dovette porre mano alla costruzione di argini ed incanalare le acque. 
I lavori iniziarono nel 1497 e successivamente, nel 1526, si diede inizio ad una vera e propria opera di bonifica cominciando dai piedi della collina di San Giacomo. Fu, però, grazie al personale interessamento dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria che i lavori ebbero un forte impulso con due grandi progetti:
  • nel 1717 il piano di bonifica dopo la grande alluvione;
  • nel 1777 il progetto dell'ing. Hubert per la costruzione di fosse per scolo e delle acque, che fuoriuscivano dall'Isarco e dall'Adige.
  • verso il 1782 si iniziò a suddividere i terreni in appezzamenti da affidare alle famiglie contadine più povere, affinché cominciassero a coltivarne la terra. 
L'aria putrida delle paludi era così malsana e febbrile (Beda Weber), da giudicarla causa della "morte di Laives" e della "morte di Bolzano" per le zanzare che, in quell'ambiente, trovavano modo di moltiplicarsi assai facilmente.
Il progressivo lavoro di bonifica e, soprattutto, il lavoro dei contadini diede un decisivo sviluppo a tutta la vallata.

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