martedì 13 marzo 2012

Eroi - Helden

Direttamente o indirettamente tutti gli "eroi" che in Sudtirolo vengono onorati sono riconducibili al conflitto etnico, anche se magari nulla hanno a che fare con esso. Andreas Hofer, per esempio, può essere inteso come oppositore all'Italia solo in senso metaforico, in quanto storicamente combattè contro i francesci e la Baviera. Eppure entrambe le parti, capiscono bene quello che è in gioco quando si commemora il Freiheitskampf dell'"Anno 1809".
E i molti eroi risorgimentali, da Cavour a Garibaldi che in Sudtirolo danno il nome a strade, caserme e monumenti e che nulla hanno a che vedere con l'annessione della provincia all'Italia, vengono tuttavia interpretati come simboli della sovranità italiana e con ciò come nemici del Sudtirolo.
Nei cimiteri militari riposano morti che in qualche caso hanno combattuto direttamente gli uni contro gli altri, soprattutto i soldati della I guerra mondiale.
Negli altri casi si tratta generalmente di eroi che per così dire brillano di luce propria, non essendosi fronteggiati sul campo di battaglia (come Cesare Battisti e Andreas Hofer o Walther von der Vogelweide e Dante), in Sudtirolo però essi finiscono per assumere la funzione sociale di portabandiera al servizio di un gruppo contro l'altro.
Il caso più manifesto è rappresentato ovviamente dagli attentatori e dai poliziotti caduti negli anni '60, i quali hanno davvero combattuto gli uni contro gli altri.
Oggi i giovani non si entusiasmano più per eroi del genere, quanto piuttosto per i grandi dello sport e a prescindere dalla loro nazionalità.
Non da molto vengono ricordati da entrambe le parti anche gli eroi della resistenza contro il nazionalsocialismo e il fascismo; lo si fa però con un certo comune imbarazzo e spesso solo per compiere un dovere.

(Sudtirolo ABC di Alexander Langer, traduzione dal tedecso di Gabriele Di Luca)

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