mercoledì 8 febbraio 2012

Ranggeln, un'arte popolare di combattimento



E' una forma di combattimento tra le più antiche, praticata dalle popolazioni di lingua tedesca delle Alpi Centrali. E' particolarmente diffuso in Sudtirolo, nel Tirolo, nella Carinzia, nel Salisburghese e in Baviera.
E' una specie di lotta rusticana e l'origine lo fa risalire alle dispute tra pastori, quando avevano da contendersi i confini per il pascolo.
Il Ranggeln ha, probabilmente, origine celtica e ha molte caratteristiche della lotta greco-romana.

I lottatori vestiti di braghe e camicione di lino bianco si affrontano a piedi nudi in mezzo a un prato, oggi spesso anche un campo di calcio, e sono suddivisi in quattro categorie di età (indipendentemente al peso).

È il sorteggio a decidere la coppia che dovrà battersi. Quando il giudice di gara, solitamente un ex ranngler di lunga esperienza, dà il via con la tipica esclamazione “hau ruck, grangglt wert” (qualcosa come “o issa, mo si lotta”), i due contendenti si placcano iniziando la loro lotta che può durare al massimo sei minuti. Sono ammesse soltanto certe prese e mosse, mentre altre sono proibite e vengono punite con la squalifica.

Se uno dei due riesce a stendere l’altro con entrambe le spalle a contatto del suolo, vince e la gara finisce anzitempo. Si va per eliminazioni successive e alla fine ci sarà un vincitore di giornata il cui premio è costituito dal una penna bianca, la cosiddetta Schneidfeder ovvero la “piuma della grinta”.

Ogni anno si disputa a Terento, in Val Pusteria, la Pfinggstraggeln, ovvero la Raggeln di Pentecoste.

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