sabato 1 ottobre 2011

Heimat


I tirolesi che oggi appartengono all'Italia in fondo non hanno una patria (Vaterland): l'Austria di adesso può al massimo essere evocata in senso retorico, perchè in realtà non lo è mai stata, e solo qualche sognatore pangermanista potrebbe riferirsi alla Germania.

Neppure l'Italia può avanzare questa pretesa. Per questo motivo ci si è attaccati così intensamente alla Heimat e la si tira sempre in ballo, nonostante pure questo concetto non sia immune da qualche difficoltà concettuale ed emotiva: lo storico Tirolo unito, vale a dire la parte "tedesca" che figura come vera Heimat nei canti patriottici, è presente solo in misura minima nella consapevolezza quotidiana dei sudtirolesi e così, indipendentemente dall'ideologia, bisogna ccontentarsi della piccola Heimat del Sudtirolo. Tutto sommato neppure una cosa negativa: a differenza delle patrie, una Heimat, specialmente se piccola, perlomeno non esporta guerre.

Del resto non è che gli abitanti di lingua italiana del Sudtirolo stiano meglio. Pur disponendo infatti di una patria con la quale si possono più o meno identificare, sono costretti a compiere continui sforzi per conquistarsi la Heimat, nei confronti della quale appaiono di solito come intrusi, invasori, usurpatori o comunque come disturbatori dell'intimità tirolese, anche se risiedono qui da due o tre generazioni. Il loro compito viene certo leggermente facilitato se sanno il tedesco e mostrano la volotà di adattarsi, anche se tuttavia per molti sudtirolesi di lingua tedesca non costituisce ancora una ragione morale sufficiente per riconoscere loro un pieno diritto di Heimat.

Un riconoscimento comune e reciproco del diritto di Heimat e una comune consapevolezza di essa, che sappia far retrocedere gli impeti patriottici, sono però necessari, se prima o poi si vorrà costuire un futuro per tutti quelli che vivono in questa provincia e con ciò mettere fine alla continua opposizione etnica.

da:Sudtirol ABC/Sudtirolo ABC di Alex Langer

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