Il nome di questo castello nella frazione di La Villa è legato alle avventure di Franz Wilhelm Prack (o Brack) zu Asch, detto il Gran Bracùn ("il Braccone"), un cavaliere crudele e allo stesso tempo cortese realmente esistito (nella seconda metà del XVI secolo), che vive nelle storie e leggende della Val Badia, e che sarebbe stato ucciso proprio da un membro della famiglia Colz.
La residenza denominata anche la "gran ciasa" o "Rubac", fu eretta nel 1537 da Giovanni di Rubàc, a cui era stata data libertà di costruzione dall'imperatore Ferdinando I. Giunta ai Colz alla fine del XVI secolo, fu trasformata nel corso dei secoli in casa di riposo, quindi in una scuola ed ora in un elegante albergo.
La leggenda del Gran Bracùn
In bilico tra verità e leggenda, si narra che ai primi del XV secolo il ponte vicino a la Villa fosse stato manomesso dai Vinighesi invidiosi, allora proprietari dei pascoli della zona, nella speranza che il cavaliere Gabriele di Brack, venendo spesso dalla valle di Marebbe a far visita alla fidanzata al Castello di Podestagno, precipitasse un giorno nella forra. Un giorno invece il cavaliere, giunto sull’orlo del baratro e accortosi del tranello, spronò il destriero, che con un incredibile balzo superò l’ostacolo, lasciando i nemici con un palmo di naso.
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