venerdì 7 ottobre 2011

Ängste - Paure

In tutta la questione sudtirolese le paure svolgono un ruolo molto importante e naturalmente vengono vissute in modo diverso da chi vi si trova a vario titolo coinvolto. Per i sudtirolesi di lingua tedesca il ricordo che risale all'esperienza dell'annessione (*) non voluta, e soprattutto delle repressioni connesse ai tentativi di italianizzazione compiuti dal regime fascista e proseguiti nel dopoguerra, costituisce dunque ancora una ferita aperta: si è potuto constatare sulla propria pelle che cosa vuol dire trovarsi a fronteggiare senza protezione il più forte.
Anche gli interventi della polizia, durante il periodo degli attentati negli anni '60, e altre iniziative prese dalle istituzioni nel corso degli anni hanno contribuito a suscitare e a mantenere in vita la paura.
Ma anche la popolazione di lingua italiana residente in provincia ha conosciuto più volte la paura: non soltanto durante il periodo dell'occupazione nazista, ma anche successivamente, per esempio negli anni '60, quando in molti hanno avuto paura di perdere la vita a causa degli attentati. La stessa paura si è rinnovata negli ani '80, quando si è diffusa anche quella per l'autonomia o meglio nei confronti di un potere tutto concentrato nelle mani della Südtiroler Volkspartei (**).
Non si dimentichi poi, da entrambe le parti, la paura per la discriminazione e il timore di venir trattati ingiustamente (talvolta per motivi fondati, talvolta anche soltanto in modo presunto) dall'altro gruppo: i sudtirolesi di lingua tedesca pensano soprattutto allo Stato italiano e ai "60 milioni di italiani", gli italiani allo "strapotere tedesco" in provincia e qualche volta persino ai tedeschi che abitano oltre il Brennero.
Con le paure si fa politica.
Il Presidente dell'SVP, Silvius Magnago (***), ha per esempio più volte spiegato che una minoranza può essere mantenuta in stato di allerta e con ciò restare compatta soltanto mediante un conforme sentimento di paura.
Da parte italiana, parimenti, si è avuta la propaganda esplicita del MSI, il partito neofascista, al fine di evocare e poi diffondere negli italiani la paura che i tedeschi volessero cacciarli, raccomandando così una politica della forza in difesa degli interessi nazionali.

(tratto da: Sudtirol ABC/Sudtirolo ABC di Alexander Langer, traduzione di Gabriele Di Luca)

(*) al termine del conflitto mondiale, l'Impero d'Austria-Ungheria si disgregò; col Trattato di Saint Germain (1919), i territori tirolesi a sud del Brennero furono annessi all'Italia, dopo quasi quattrocento anni di dominazione asburgica.
(**) "Partito popolare sudtirolese" (SVP), fondato a Bolzano nel 1945 e di matrice cattolica, "partito di raccolta" (Sammelpartei) dei sudtirolesi di lingua tedesca e ladina e promotore di un'autonomia provinciale a tutela della minoranza e del suo progressivo allargamento.
(***) Silvius Magnago (Merano 1914-Bolzano 2010), Presidente (Obmann) dell'SVP dal 1957 al 1991 e Presidente della provincia (Landeshauptmann) dal 1960 al 1989, "padre dell'autonomia" e del Pacchetto, indiscusso protagonista della scena politica del Sudtirolo contemporaneo.


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