In Norvegia, nell'isola di Rodoy, è stata rinvenuta una incisione rupestre (risalente al 2000 a.C.) dove viene rappresentata una figura umana con un paio di sci ai piedi.
Ma sono i Lapponi che oltre 2000 anni fa usavano una copia di sci a forma simmetrica: uno lungo e sottile per scivolare e un altro più corto, con sotto una pelle di foca, per darsi la spinta.
Nelle Storie di Erodoto (IV secolo a.C.) si parla di popoli dell'Asia minore con "scarpe di legno" per spostarsi sulla neve; è stato pure scoperto che nell'arcaico alfabeto cinese esiste un ideogramma che significa ed indica un preciso attrezzo: la "tavoletta per scivolare".
Con gli sci si possono percorrere dai 300 ai 400 chilometri al giorno, e sembra proprio che la colonizzazione dell'America sia avvenuta con gli sci ai piedi.
Alla fine dell'800 Mathias Zdarsky accorcia gli sci fino a m. 1,80 (oltrepassavano i tre metri!) e brevetta 25 tipi di attacchi; il più funzionale e il "Lilienfelder" (il nome del suo villaggio) che impedisce al piede di scivolare lateralmente.
Per le gare sciistiche bisogna aspettare la metà dell'800 quando il norvegese Sondre Nordheim , abitante del Telemark norvegese, inventò uno stile "detto telemark", facendone uno sport. La prima vera gara tipicamente sportiva avvenne nel 1843 a Tromsø, sempre in Norvegia. Diciassette anni dopo, nel 1860, il re organizzò una vera e propria competizione ufficiale a Oslo, mettendo in palio la coppa Holmenkollen.
Prima della diffusione in Europa centrale, lo sci conobbe una sua fortuna dal 1854 in poi in Canada, nel Nevada ed ai confini della California tra i cercatori d'oro.
Nelle valli alpine italiane gli sci invece arrivarono con moltissimo ritardo, salvo una zona molto limitata della Carnia per una singolare circostanza: nella Guerra dei trent'anni partecipò un gruppo di soldati scandinavi, che alla pace di Westfalia del 1648 rimasero in Carnia, trapiantandovi così questo costume, che però non fece molta presa sui valligiani. La diffusione dello sci in Italia dovrà aspettare fino al 1886, anno in cui il numismatico e alpinista Edoardo Martinori, di ritorno da una traversata in sci della Lapponia, riportò con sé il paio di sci da lui usato, di cui fece dono alla sezione romana del Club alpino italiano, da lui fondata, suscitando un notevole interesse nella stampa.
Oggi, le discipline sciistiche sono:
- sci alpino: discesa libera, supergigante, slalom gigante, slalom speciale, combinata
- sci nordico (raccoglie tutte quelle specialità in cui non è possibile fissare il tacco dello scarpone da sci allo sci stesso): sci di fondo, salto con gli sci, biathlon, telemark
- sci alpinismo
- sci orientamento
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