venerdì 24 settembre 2010

Chiostro dei Francescani






Secondo J. Weingartner il chiostro del Convento dei Francescani è considerato il più bel chiostro del Tirolo. Esso è il fulcro dell'intero complesso conventuale e convoglia l'attenzione dei visitatori alla meditazione.
Probabilmente è stato eretto ancora prima della conclusione del coro allungato della chiesa (1348). Ad ogni pilastro seguono tre colonne (ala sud) collegate tra loro da archi trilobati. Grazie ai finanziamenti ricevuti dall'arciduca Sigismondo il Danaroso, il chiostro fu dotato di una volta nel tardo XV secolo. Le chiavi di volta dell'ala est mostrano da nordo a sud gli stemmi di Austria, Tirolo, carinzia e Stiria.
Gli affreschi del chiostro fanno riferimento alla funzione sepolcrale della zona. Una degli affreschi più antichi (1300 ca.) è quello dell'Arma Christi nell'ala sud. Esso comsentiva di contemplare la Passione di Cristo attraverso gli strumenti di tortura della Passione. Le impronte lasciate sulla scala illustrano la regola seconda la quale i frati francescani dovevano "seguire le orme di Gesù Cristo"; la "scala collega il motivo del cammino a quello dell'"ascesa di Dio".
A destra segue un affresco attribuito alla scuola di Giotto (1320) che raffigura la Crocifissione. Il gruppo in basso a destra sono i nemici di Gesù, mentre le 8 persone sovrastanti rappresentano dei soldati intenti ad ascoltare le parole del centurione che esclama "Veramente questo uomo era giusto". Il gruppo di persone a sinistra è composto da Giovanni e Maria (in primo piano) e dalle due donne fedeli (in secondo piano) che rivolgono lo sguardo verso Cristo.
All'affresco della Crocifissione segue quello della Deposizione dalla croce (scuola giottesca, 1330 ca.).
All'uscita si può ammirare l'Adorazione dei Magi (1607) del pittore bolzanino Ludwig Pfenter, attivo a Roma, e un fregio posto sopra la scala, con medaglioni che racchiudono teste di profeti.
Nell'ala est - nel corso della realizzazione della volta del chiostro - furono danneggiati i dipinti murali. Tra il dal 1490 e il 1520 ca. furono eseguiti altri dipinti usando, purtroppo, la tecnica a secco, che favorì il loro deterioramento. Nell'ala est (terza arcata) si trova una Crocifissione animata da un gran numero di persone, distrutta nella parte centrale per l'apertura di una finestra ad arco a tutto sesto. In primo piano si vede la Madonna che cade a terra circondata da Giovanni e dalle pie donne. A destra veronica tende ad un uomo anziano il panno sul quale è impresso il volto di Gesù.
Il programma iconografico degli affreschi tardogotici dell'ala sud inizia sopra la porta di ingresso con l'immagine di un paesaggio in cui è raffigurato il sacrificio di Abramo, da sempre considerato un riferimento al sacrificio sulla croce di Gesù. Nella 5 arcata si può ammirare, a sinistra, l'episodio del serpente di bronzo che fu innalzato da Mosè su un'asta. Nell'arcata successiva è rappresentata la battaglia di Davide contro Golia. Un francescano ha in mano uno scudo raffigutante il simbolo della TAU (Il segno del Tau (taw in ebraico) ha un'origine antichissima, risalente alla Bibbia: lo si ritrova nel libro della Genesi (4, 15), nell'Esodo (12, 7), in Giobbe (31, 35) ma soprattutto in Ezechiele (9, 3-4), quando dice:

«Il Signore disse: Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un Tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono...»

In questo passo il Profeta Ezechiele raccomanda a Israele di restare fedele a Dio fino alla fine, per essere riconosciuto come simbolicamente segnato con il "sigillo" del Tau sulla fronte quale popolo scelto da Dio fino alla fine della vita. Infatti, nell'alfabeto ebraico il Taw (o Tau) è l'ultima lettera e rappresentava il compimento dell'intera opera rivelata di Dio. Questo segno veniva anche trascritto come X, + o T e nella trascrizione greca il segno venne associato alla lettera Tau, che poi divenne a sua volta "T" nell'alfabeto latino).

Nella terza arcata si racconta l'incontro tra re Salomone e la regina di Saba.




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