Nel 1406 il duca Leopoldo d'Austria donò il castello del XIII secolo ai Padri Agostiniani sfollati dalla chiesa di S. Maria in Augia, distruttua per l'ennesima volta dalle innondazioni del fiume Isarco.
I padri agostiniani fecero ampliare la chiesa aggiungendo anche un chiostro. Sotto il regime dell'imperatore Giuseppe II la chiesa fu soppressa ed urante le guerre napoleoniche nel 1796 fu adibita ad ospedale militare. In seguito venne saccheggiata dal Francesi e dai Croati.
Per fortuna la chiesa nuova, costruita dal roveretano Giuseppe Antonio Sartori, venne risparmiata dalla distruzione. Nuovamente soppressa dai Bavaresi, venne donata ai Padri Benedettini di Muri (Svizzera) nel 1841, in condizioni misere, dall'Imperatore d'Austria.
Successivamente fu più volte restaurata. Dietro la facciata della chiesa si eleva la torre campanaria, quadrata e massiccia, con la base su mura romaniche.
All'interno la chiesa è riccamente affrescata da Martin Knoller: l'artista vi lavorò per quattro anni, realizzando una magnifica volta e le pale degli altari laterali.
Dirimpetto alla gairdineria, dove in passato c'era il mulino dei frati, si trova una costruzione chiamata "Muenzbank", ossia Banco delle monete. Si racconta che nelle cantine vi sia nascosto un paiolo di rame contenente un tesoro in monete!
I Conti di Tirolo avevvano eretto nel 1297 un banco di pegni e di cambio, affidandolo a banchieri fiorentini (i Boccioni de Rossi, diventati von Botsch). L'ultimo ad abitare qui fu il banchiere Paul von Kripp, che nel 1972 lasciò la casa, mentre le cantine vennero utilizzate dalla cantina Waldthaler.
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