Un"principe vescovo" era un vescovo che univa al suo ruolo religioso il potere temporale su di un territorio (che non necessariamente coincideva esattamente con la diocesi su cui esercitava l'autorità religiosa). L'investitura religiosa era però necessaria per l'esercizio del potere temporale. Nel Sacro Romano Impero questa figura scomparve di fatto solo con lo scioglimento dell'Impero, nell'anno 1806 ( a perdere il titolo d'Imperatore del Sacro Romano Impero, è Francesco II d'Asburgo, cui resta soltanto il titolo di imperatore d'Austria e cambia il nome in Francesco I, ciò comporta l'estinzione formale del Sacro Romano Impero). In Montenegro questo titolo sopravvisse fino alla nascita dello stato jugoslavo, nel 1918.
Nel Sacro Romano Impero un principe vescovo aveva il rango di principe imperiale. Questa fusione delle funzioni spirituali e temporali dei vescovi risale alla politica dei re tedeschi durante l'alto medioevo (dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 all' anno 1000 ca.), i quali si appoggiarono a vescovi da loro nominati per porre dei limiti all'influenza delle più potenti famiglie nobiliari. Molti di loro vennero investiti di diritti regali (regalie = il potere di imporre le tasse, diritto all'estrazione mineraria, diritto di caccia, ecc.). Con il nascere di principati territoriali anche i vescovi imposero la loro potestà sui territori di loro competenza, creando i cosiddetti principati vescovili.
Principato vescovile di Trento
Principato vescovile di Bressanone
Nessun commento:
Posta un commento