Piccola chiesa a San Nicolò d'Ega, situata su un colle circondato da boschi e prati in posizione davvero panoramica che spazia dal Catinaccio al Latemar e dal Corno Bianco al Corno Nero. Risale al XII sec. con campanile romanico.
Nella Chiesa la figura della madre di Costantino la troviamo rappresentata due volte: una sulla monofora sud del campanile, ottenuta traforando l’arenaria, è essa stessa Croce, con le braccia allargate, l’altra è un rilievo in pietra, a destra dell’atrio, e la raffigura assieme ad un committente (XIV.), probabilmente un’appartenente alla famiglia nobiliare dei Niedertor, giudici e amministratori del paese di Nova Ponente/Deutschnofen. Gli stessi committenti che hanno fatto affrescare sia l’interno che l’esterno, chiamando artisti della "scuola di Bolzano" (Hans Stotzinger di Ulm) e offrendoci delle pitture del periodo gotico tra le più interessanti della Regione.
Dal S. Cristoforo che accoglie sull’esterno ogni viandante allo stuolo delle vergini martiri – S. Caterina, S. Barbara e Margherita -, ad una interessante Crocifissione sono tutti elementi che ci preparano a superare la soglia.
L’interno poi è un libro aperto: nell’abside romanica abbiamo un Cristo giudice del mondo, la rappresentazione dei 4 Evangelisti, gli Apostoli e poi ancora scene dell’Antico e Nuovo Testamento.
SANT'ELENA :S. Elena, l’imperatrice del IV secolo madre di Costantino e instancabile committente di monumentali chiese tra cui la Basilica dell’Anastasis sul Sepolcro a Gerusalemme, trascorse buona parte della sua vita alla ricerca della Croce di Gesù. Per questo fatto moltissime sono le leggende nate attorno alla sua persona, soprattutto durante il medioevo. Una di queste, che tanta fortuna ebbe nell’ambiente artistico, racconta che, trovando tre Croci, riuscisse a distinguere quella vera grazie a un funerale che passava di lì. Fece porre sul morto, una dopo l’altra le tre Croci e al tocco di quella di Gesù, il morto resuscitò. Ed è così che nell’iconografia medioevale troviamo la figura di S. Elena legata indissolubilmente alla Croce.
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