Ogni anno il 14 febbraio, festa di san Valentino, un lungo corteo di contadini, cui di recente si sono aggiunti altri gruppi sociali, si snoda lungo il sentiero che porta al santuario fra i prati sopra Siusi.
La chiesa, molto probabilmente, risale al XIII secolo e fu ricostruita nel XIV. Il campanile romanico a due ordini di bifore, e di un tratto di muri perimetrali sorregge la cupola a bulbo sopra il tamburo ottagonale, risale al 1811.
In tempi antichi la chiesa era anche un punto di riferimento per fissare i confini, come sta a dimostrare la croce confinaria sul muro perimetrale. Oggi essa è meta non soltanto di numerosi devoti e contadini, ma anche di molti amici dell'arte.
All'interno della chiesa le nervature delle volte a stella sono sorrette da pilastri poligonali; appaiono gli stemmi delle famiglie Wolkenstein e Zwingenstein.
Gli affreschi sono di grandissimo interesse perchè l'autore usa tecniche tipiche della Scuola di Bolzano (incontro tra la pittura nordica e giottesca-veronese) e della Scuola Veronese di Altichiero da Zevio. Gli affreschi rappresentano: la Madonna in trono, l' Adorazione dei Magi, il Sudario di Veronica, la Crocifissione e San Valentino.
Nel corso della riscoperta (fra il 1962 ed il 1972) dei tre strati pittorici sovrapposti all'interno dell'edificio sacro, vennero alla luce alcuni esempi di dipinti in stile danubiano (1530 circa), che hanno per soggetto fatti del Nuovo Testamento e della vita di Cristo.
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