La chiesa di S. Nicolò (patrono dei commercianti, degli imprenditori e dei carrettieri) sorgeva in prossimità del quartiere commerciale di Merano, punto di raccolta e smistamento delle merci.
La sua costruzione voluta dal vescovo di Coira nel 1302 quale ampliamento della chiesa duecentesca, si protrasse fino alla seconda metà del 1400. L'interno è formato da tre navate collegate al coro che ha l'ampiezza della navata centrale rispetto allo quale è fortemente obliquo. Quella laterale a nord è più ampia della meridionale. Le tre navate sono separate da dieci colonne cilindriche in blocchi di pietra.
La facciata con merlatura a scala ha il portale di ingresso riccamente decorato e sormontato da rosone. A destra del portale un affresco del 1500 rappresenta il Trasporto della Croce, con personaggi che si muovono in un ampio paesaggio. I due portali ogivali sono riccamente decorati.
Il tabernacolo a cuspide con la statua di San Nicolò risale al XIV secolo; l'affresco di San Cristoforo risale al 1400 ma ridipinto (male!) successivamente da Alfons Silber.
L'alto ed elegante coro a 10 lati, opera delle maestranze sveve è stato ultimato alla fine del 1300. I poderosi contrafforti si alternano a 7 finestroni ogivali con vetrate colorate, due delle quali risalgono al XV secolo.
I due altari di marmo sono opera di Andrea Filippini (1796), che introdusse in regione lo stile tardobarocco lombardo.
Le pale con l'Ultima Cena e la Natività sono di Martin Knoller. L'altare ligneo a portello è del 1500.
Attorno alla chiesa fino al 1850 sorgeva il cimitero.
Il campanile è alto 83 m.e si apre in basso con una arcata ogivale con volta a crociera affrescata. Degli affreschi nella volta il più interessante è quello votivo di un pellegrino in mezzo al bosco che prega davanti ad una croce. La foresta risulta suggestivamente ricca, questo collega l'autore, al maestro Venceslao (autore degli affreschi della cappella del cimitero di Rifiano) alla corrente del gotico internazionale mediato da motivi stilistici veronesi.
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