lunedì 8 marzo 2010

Angela Nikoletti - insegnante clandestina di tedesco durante la dittatura fascista


Negli anni Venti il regime fascista proibì l’uso e l’insegnamento della lingua tedesca in Sudtirolo. Angela Nikoletti (Magrè s.s.d.v. 31 maggio 1905 - Cortaccia 30 ottobre 1930), che come molte altre donne sudtirolesi trasgredì il divieto organizzando lezioni clandestine a casa propria, pagò un prezzo altissmo per questo suo atto di resistenza. Venne perseguitata dalle autorità e arrestata. Di salute cagionevole, in carcere si ammalò di tisi e morì, appena venticinquenne, dopo una lunga agonia.
Angela Nikoletti figlia di una levatrice e di un povero bracciante, nacque in un piccolo paese a cavallo tra il Tirolo italiano e il Tirolo tedesco, in un periodo segnato da forti conflitti e tensioni. La madre era spesso malata e vedeva solo di rado le sue due figlie, che stavano a turno con una delle varie zie oppure venivano date in affido qua e là. Il padre, impegnato sul fronte della Prima Guerra Mondiale, trascorse vari anni lontano da casa. La sorella di Angela morì molto giovane per via di una appendicite, e poco dopo venne a mancare anche la madre. A tredici anni, quando Angela già lavorava come fattorina, sui muri del paese furono affissi grandi manifesti che proclamavano il passaggio del Sudtirolo all’Italia. Lei li strappò. Negli ultimi mesi prima della sua morte Angela Nikoletti scrisse un diario in cui passò in rassegna tutta la sua vita e gli avvenimenti storici che l’avevano accompagnata.

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