lunedì 4 febbraio 2013

Iconografia e iconologia

L'iconologia fu inaugurata dagli studi di Aby Warburg, ma toccò a Erwin Panofsky la parte più ampia del discorso. La sua opera più conosciuta è Studi di iconologia, pubblicata nel 1939 negli Stati Uniti .
Panofsky suddivide l’interpretazione dell’opera d’arte su tre livelli: 
  • descrizione preiconografica; ci si pone di fronte all'opera in maniera acritica, e si riconoscono solo le forme come risultano dall'esperienza visiva pratica di ciascuno (forme, linee, colori). Determina il soggetto naturale o principale, ad esempio un uomo che ne porti un altro piu vecchio sulle spalle e rechi con se un bambino; o un uomo con un garofano in mano
  • analisi iconografica in senso ristretto che, tramite la conoscenza di fonti letterarie e la familiarità con temi e concetti, si comprende il significato che è dietro la mera forma e dietro ogni immagine, storia, allegoria
  • significato intrinseco o contenuto dell’opera (iconologia): identificazione del significato intrinseco dell’opera che dovrà essere in accordo con le tendenze religiose, filosofiche e sociali dell’artista, dell’epoca o del paese che lo storico dell’arte investiga. Vede, ad esempio,  nel tema di Enea e di Anchise un esempio di pietà filiale; mostra come il garofano rappresenti Dürer come un uomo innamorato, ecc..

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