martedì 10 aprile 2012

Maestri comacini: utile, solido, bello

Con la nascita degli stati nazionali e un periodo storico relativamente calmo che va dal XI al XIII secolo, l'architettura si basa sulla costruzione di edifici utili - solidi e belli
Saranno i "maestri comacini" (forse originari del lago di Como!) che applicheranno questi concetti  nelle nuove costruzioni relative all'arte romanica. I maestri comacini risultano menzionati per la prima volta nell'Editto di Rotari (643) ed erano delle maestranze specializzate formate da: muratori, lapicidi, carpentieri, ferraioli, guidati da abili "maestri", che utilizzavano utensili innovativi e tecnologie avanzate per la realizzazione di edifici solidi e durevoli.
I "maestri comacini", alle fragili coperture in legno delle costruzioni, specialmente religiose, preferirono le volte in mattone che, essendo più pesanti, imposero la modifica di molte strutture. Le finestre si fecero più strette, fu diminuita l'ampiezza delle navate e degli ambienti in genere; le linee d'intersezione delle volte a crociera furono rinforzate da costoloni col compito di scaricare i pesi delle volte stesse sui cosiddetti piani d'imposta. I pilastri sostituirono spesso le colonne, assumendo forme a croce ovvero volumi più complessi.
L'arte romanica assume in ogni paese caratteristiche particolari; nell'Italia settentrionale - per esempio - si manifestano spesso influenze d'oltralpe, particolarmente germaniche, mentre in quelle dell'Italia centrale, meridionale e della Sicilia, si trovano mescolati elementi di derivazione bizantina e arabo-normanna.
Le forme scultoree trovano suggerimenti soprattutto nel mondo della natura, con motivi vegetali e zoomorfi in genere. Vengono realizzati pergami, cornici mistiformi, ghiere, rosoni, portali, logge, ieratiche teorie di personaggi che invadono, con inesauribile invenzione, le parti principali dell'edificio.
In Alto Adige, oltre alle Colleggiata di San Candido, si trovano chiese e dipinti in Val Venosta!
Opera eccezionale è il Crocefisso che si trova nella vecchia parrocchiale di Gries, a Bolzano, databile fra il XII e il XIII secolo, è di grandi dimensioni, ma articolato armonicamente in ogni sua parte.
A Marienberg, come abbiamo già visto, verso la fine del XII secolo, il ciclo dei dipinti parietali veniva sviluppato secondo motivi di un particolare suggerimento tardo-bizantino. In un analogo contesto troviamo inseriti gli affreschi della cappella di castel Appiano/Eppan, databili intorno al 1180-90. La costruzione religiosa venne consacrata nel 1131, anno in cui Ulrich von Eppan completa la realizzazione del maniero (Hocheppan) .


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