venerdì 13 aprile 2012

Il Romànico

Il termine "romanico", coniato dall'archeologo e naturalista francese Charles  De Gerville (1769-1853) intendendo il collegamento con la lingua romanza (roman), sta ad indicare il periodo artistico che va dalla metà dell'XI secolo a tutto il XII secolo. 
In questo periodo l'Europa visse un periodo di grande modernizzazione con l'affinamento delle tecniche agricole (il giogo, i mulini ad acqua e a vento, l'aratro ecc.) che permise di aumentare la produzione di generi alimentari, l'incremento demografico, la ripresa dei commerci, lo sviluppo dei villaggi e delle città quali sede dei mercati (come Bolzano) e la nascita di un nuovo ceto sociale: quello borghese, dedito alle attività manifatturiere e commerciali, intermedio tra la massa dei contadini e gli aristocratici o gli ecclesiastici.
Si assistette ad una ripresa dell'attività edilizia, della domanda di cultura (nasciat delle prime Università) e di investimenti artistici.


Il declino dell'autorità imperiale, ormai viva solo in Germania dove proseguirà l'arte carolingia e ottoniana, veniva eclissato gradualmente dal feudalesimo con la creazione di una classe "di signori della guerra", soprattutto in Francia, e dallo sviluppo delle autonomie cittadine, particolarmente in Italia.
In queste zone non è più l'Imperatore o il vescovo a commissionare nuove opere edilizie, ma i signori locali, tramite cospicue donazioni che avevano una funzione di prestigio ma anche "espiatoria" del senso di colpa che veniva riscattato tramite "omaggi" in denaro o in opere d'arte verso istituzioni religiose a testimonianza della propria devozione e pentimento religioso.
In Italia il monumento simbolo è la cattedrale, in Francia è l' abbazia (in Borgogna la celebre abbazia di Cluny), in Spagna le grandi abbazie cooperano con i signori locali nella creazione di santuari e luoghi di culto per i pellegrinaggi

Dal punto di vista architettonico vennero presi alcuni elementi strutturali romanici come: l'arco a tutto sesto, le campate, le colonne con i capitelli scolpiti e i pilastri (cruciformi), la volta a botte o a crociera (anche se non mancano coperture a capriata o con cupole o volte a crociera come in Francia), il matroneo. In molte chiese dedicate ai pellegrini troviamo l'innesto delle navate con il transetto, come torri e cupole. L'abside con il coro è spesso collegata con il deambulatorio su cui si affacciano delle cappelle.
Le finestre e le aperture sono ridotte in cui viene esaltata la spiritualità; abbastanza frequente la presenza di una cripta e di un presbiterio rialzato.
I temi iconografici più diffusi sono ispisrati alla storia sacra, alle visioni apocalittiche, ai mestieri e ai bestiari.
Nelle costruzioni civili emergono le cinte murarie delle città, l'ampliamento e i rinforzi dei castelli, le anticipazione del mastio o dongione.
Le espressioni pittoriche o delle cosidette (ingiustamente) arti minori si risentoni influssi dell'arte bizantina, lo sviluppo dell'affresco, arte miniatoria, l'orificeria (con gli smalti champlevè, cloisonnè, la filigrana tradizionali della Germania e della Francia), la tessitura e il ricamo.

In Alto Adige:
  • la cappella di Castel Appiano
  • Chiesetta di S. Giacomo in Kastellaz a Termeno 
  • Burgusio
  • Collegiata di san Candido
e....i sentieri del cielo in Val Venosta

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